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Consuntivo 2016: 752 milioni di eccedenza

Il capo del Dipartimento federale delle finanze Ueli Maurer. KEYSTONE/LUKAS LEHMANN sda-ats

(Keystone-ATS) Invece di una perdita di 496 milioni di franchi iscritta nel preventivo, il consuntivo 2016 della Confederazione si è chiuso con un’eccedenza di 752 milioni di franchi.

Il miglioramento, indica oggi il Consiglio federale nel presentare i dati, è dovuto essenzialmente agli effetti dei tassi d’interesse negativi.

Nell’anno in rassegna, le entrate sono ammontate a 67,013 miliardi, 280 milioni in più rispetto ai valori preventivati. A crescere maggiormente sono stati gli introiti dell’imposta federale diretta. I proventi delle altre imposte sono invece rimaste a un livello inferiore di quanto previsto.

Le uscite sono dal canto loro di quasi un miliardo inferiori al preventivo. Ciò si spiega soprattutto con il minore fabbisogno per gli interessi passivi (-0,5 miliardi), per i versamenti all’AVS e all’AI legati all’andamento dell’IVA (-0,2 miliardi) e per le misure sostitutive introdotte per sopperire alla mancata partecipazione ai programmi di ricerca dell’UE a cui si è ricorso in maniera inferiore al previsto (-0,1 miliardi).

A queste cifre ordinarie vanno aggiunti 478 milioni di entrate straordinarie. Di queste, 170 milioni provengono da multe incassate dalla Commissione della concorrenza (COMCO), 165 milioni dalla liquidazione di Swissair e 144 milioni dal pagamento dell’ultima tranche relativa all’attribuzione delle licenze di telefonia mobile risalente al 2012.

Tenendo conto di questi proventi straordinari, l’eccedenza ammonta a 1,2 miliardi. Il debito lordo è così diminuito da 103,8 miliardi a 98,8 miliardi di franchi.

Malgrado queste importanti eccedenze, le prospettive a lungo termine non sono rosee. Senza i tassi d’interesse negativi, i conti 2016 dello Stato si sarebbero infatti chiusi con un disavanzo. Le previsioni per il periodo 2018-2020 continuano del resto a presentare elevati deficit strutturali.

In assenza di contromisure, sostenine ancora il governo, non è possibile rispettare le direttive del freno all’indebitamento nei prossimi anni. Per questo motivo il Consiglio federale ha deciso oggi un piano di correzione per il preventivo 2018 e per il piano finanziario 2019-2021, che comprende le seguenti misure: una diminuzione del rincaro del 3% sulle cosiddette uscite a titolo di riversamento e sulle spese per l’armamento (circa 500 milioni all’anno), tagli per 150 milioni all’anno per le uscite proprie e ulteriori riduzioni mirate di 300-350 milioni all’anno. Nel corso dell’anno, l’esecutivo presenterà inoltre altre misure di risparmio e riforme strutturali.

Oggi l’esecutivo ha anche aggiornato il Preventivo 2018 che prevede un deficit di 1,0 miliardi. Il piano finanziario per il 2019 e il 2020 prevede cifre rosse per rispettivamente 0,9 miliardi e 0,5 miliardi.

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