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Coppie sposate: basta discriminazioni di fronte al fisco

(Keystone-ATS) Non è giusto che le coppie sposate paghino più imposte e ricevano una pensione inferiore ai concubini. A 32 anni da una sentenza del Tribunale federale (TF) che condannava questa prassi, è giunto il momento di correggere il tiro.

Lo ha sostenuto oggi il comitato (in cui siedono rappresentanti di PPD, UDC e Partito evangelico) “Basta svantaggi fiscali per le coppie sposate”, raccomandando di sostenere l’iniziativa lanciata dal PPD in votazione il prossimo 28 di febbraio.

Dopo la sentenza del TF risalente al 1984, il problema della discriminazione fiscale delle coppie sposate – compresi anche le coppie che vivono in partenariato registrato equiparate fiscalmente alle prime – è stato risolto a livello cantonale, ma non federale, ha fatto notare il comitato.

Tuttavia, nonostante le riforme degli ultimi anni, circa 80 mila coppie sposate formate da coniugi che lavorano e con un reddito totale elevato (ciò vale anche per pensionati), devono all’erario – imposta federale diretta – una somma maggiore rispetto ai concubini nella stessa situazione.

Nel primo caso, infatti, i redditi – lavoro e patrimonio – vengono sommati, e quindi tassati con un’aliquota superiore. Non è il caso dei concubini, tassati individualmente. A parità di reddito, pagano meno imposte. Ma il trattamento differenziato non finisce qui: le coppie sposate hanno diritto a una rendita AVS non superiore al 150%, mentre i concubini ricevono una rendita intera ciascuno (200%).

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