Corea Nord: fallisce lancio missile, condanna a Onu
La prova muscolare, in onore della leadership "eterna" di Kim Il-sung e Kim Jong-il e di quella "terrena" di Kim Jong-un, non riesce e la Corea del Nord, dopo un silenzio di oltre 4 ore deve ammettere il fallimento della messa in orbita del satellite Kwangmyongsong-3 ("stella splendente"), ufficialmente per l'osservazione terrestre.
Non con una diretta comunicazione ai media stranieri invitati appositamente per rimarcare la natura pacifica del vettore, ma con il consueto breve dispaccio dell'agenzia ufficiale Kcna: il lancio "non è riuscito" e "scienziati, tecnici ed esperti stanno verificando le cause di quanto è accaduto".
Dura la reazione di Stati Uniti, Corea del Sud e Giappone, che hanno parlato di "provocazione", e quella del G8 che, con i ministri degli Esteri riuniti fino a ieri sera a Washington, ha chiesto a Pyongyang di astenersi da altre azioni che possano "minare la pace e la stabilità nella regione" e annunciato misure "appropriate" al Consiglio di sicurezza dell'Onu che riunito a New York per una dichiarazione di condanna. E la Casa Bianca ha annunciato che bloccherà gli aiuti alimentari alla Corea del Nord.
Unanime il coro sull'accusa di violazione delle risoluzioni del Palazzo di Vetro (n.1695, 1718 e 1874), adottate negli anni allo scopo di contenere le ambizioni nucleari e la proliferazione degli armamenti: dall'Ue al segretario delle Nazioni Unite Ban Ki-moon, a Washington e ai suoi alleati. Anche la Russia si è unita alla condanna invitando Pyongyang a evitare "l'escalation", ha detto il ministro degli Esteri Serghiei Lavrov, aggiungendo la "contrarietà a nuove sanzioni".
Esortata nei giorni scorsi dagli Stati Uniti a fare pressioni su Pyongyang perchè rinunciasse ai suoi piani, Pechino ha fatto sapere oggi di non essere stata preavvertita del momento esatto del lancio, avvenuto alle "7.38" locali (00.38 in Svizzera).
Il razzo nordcoreano era un "missile Taepodong-2", vettore intercontinentale che ha la portata da 6.000 a 9.000 chilometri, già stato testato dalla Corea del Nord nell'aprile 2009 e costato un inasprimento delle sanzioni da parte dell'Onu. Secondo il Comando della Difesa aerea nord americana (Norad), la prima parte del missile è caduta in mare a 165 chilometri a ovest di Seul e la seconda e la terza "non hanno funzionato", ma "in nessun momento il missile o i suoi frammenti hanno rappresentato una minaccia".
I piani per festeggiare il consolidamento del potere del giovane Kim Jong-un, nominato primo segretario del partito dei Lavoratori, hanno subito un inatteso stop.