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Corea Nord, Svizzera inasprisce sanzioni contro Pyongyang

(Keystone-ATS) La Svizzera inasprisce le sanzioni già in vigore dal 2006 nei confronti della Corea del Nord. Berna ha infatti aggiornato la lista delle società e delle persone colpite da provvedimenti coercitivi, indica oggi la Segreteria di Stato dell’economia (SECO) in una nota.

Le modifiche entrano in vigore immediatamente.

Nell’allegato 3 dell’ordinanza del 25 ottobre 2006 sulle sanzioni nei confronti della Corea del Nord sono state aggiunte 16 persone fisiche (che passano quindi in totale a 28) e 12 tra aziende e società (che diventano in totale 22). Due voci sono state completate con nuove informazioni.

Mercoledì il Consiglio di Sicurezza ha approvato all’unanimità un irrigidimento delle posizioni nei confronti del Paese asiatico. La risoluzione, frutto di sette settimane di negoziati tra Stati Uniti e Cina, tradizionale alleata di Pyongyang, contempla misure concrete di condanna contro la leadership nordcoreana per il suo programma nucleare e missilistico.

Le sanzioni approvate includono l’ispezione obbligatoria di tutti i cargo in entrata e in uscita dalla Corea del Nord sia via mare che per aereo, il bando delle vendite di armi di piccolo calibro a Pyongyang e l’espulsione di tutti i diplomatici nordcoreani colpevoli di “attività illegali”.

A provocare le nuove misure punitive sono stati il test nucleare del 6 gennaio e il lancio di un missile il 7 febbraio. La risoluzione sottolinea che le nuove sanzioni non sono mirate ad avere “conseguenze umanitarie negative” per i civili, la maggioranza dei quali vive in dure condizioni economiche.

Oggi la Corea del Nord ha reagito minacciando “azioni severe”: “mobiliteremo diversi strumenti e modi a disposizione per avviare forti e spietate azioni, incluse quelle fisiche”, ha riportato l’agenzia ufficiale Kcna, rilanciando la dichiarazione di un portavoce del governo. “Rigettiamo con decisione le sanzioni dell’Onu che valutiamo come la più sfacciata delle provocazioni possibili”.

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