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Corea sud: affondata corvetta, tensione nel Mar Giallo

(Keystone-ATS) SEUL – Un’unità della marina sudcoreana è affondata oggi per un “presunto siluro” del Nord, e la tensione nel mar Giallo è salita alle stelle, al punto da far pensare al peggio e ad un imminente conflitto intercoreano, prima di prendere i caratteri di un vero rompicapo.
Mentre a Washington, il segretario di Stato Hillary Clinton festeggiava l’intesa con Russia sulla non proliferazione nucleare, additandola come monito alle velleità atomiche della Corea del Nord, Seul ha annunciato l’affondamento della corvetta Cheonan, al largo dell’isola di Baengnyeong, al confine con le acque territoriali da sempre contese con Pyongyang.
Un boato, alle ore 21.45 locali (13.45 in Svizzera), e poi la nave, varata nel 1989 e armata con tecnologia italiana, è andata a picco, rapidamente. Dei 104 uomini di equipaggio, 58 sono stati tratti in salvo (incerto il numero dei dispersi) grazie all’intervento degli elicotteri e della nave gemella poco distante, la Sokcho, che avrebbe anche sparato colpi di artiglieria contro “una non meglio identificata nave che si allontanava verso nord”.
Nel giro di pochi minuti, con l’allerta delle truppe di Seul al massimo livello, il presidente Lee Myung-bak ha convocato una riunione d’emergenza dei ministri interessati dal comitato di Sicurezza per “un esame della situazione e per adottare le misure più urgenti”, soprattutto sul fronte dei soccorsi.
Nel frattempo, in momenti estremamente convulsi, si sono moltiplicate le accuse contro l’indiziato principale, la Corea del Nord, con una ridda di voci sulle cause dell’affondamento che i media sudcoreani hanno spiegato nei modi più disparati dopo il racconto dei residenti dell’isola sul “potente fuoco di artiglieria” sentito 10 minuti prima delle ore 23: un siluro, un attacco navale e, addirittura, un’azione militare a sorpresa di Pyongyang, di ampio respiro e con numerosi mezzi.
Col passare delle ore, con le preoccupazioni sul pesante bilancio delle vittime, sono emersi elementi che hanno via via consentito di portare maggiore chiarezza nella vicenda.
Innanzitutto, con una precisazione netta, la Corea del Sud ha mostrato “cautela” sul coinvolgimento di Pyongyang (“non è chiaro”, ha detto il portavoce della Presidenza, Kim Eun-hye, chiedendo più tempo per fare luce sull’accaduto). Poi il ministero della Difesa ha fatto sapere che i colpi sparati dalla Sokcho potrebbero in realtà essere stati esplosi contro uno stormo di uccelli.
Successivamente è arrivata la precisazione del portavoce della presidenza che ” nessuna nave o attività militare nordcoreana è stata segnalata nell’area in cui la nave della marina sudcoreana è affondata”. Con i soccorsi ancora in corso, il presidente Lee ha chiuso dopo tre ore la riunione del comitato di sicurezza e l’ha aggiornata a sabato mattina.
Appena nel pomeriggio, la Corea del Nord aveva minacciato Seul e Washington di “attacchi nucleari senza precedenti”, in risposta a un presunto piano dei due Paesi per fronteggiare l’emergenza del “collasso” del regime comunista. “Coloro che cercano di far cadere il sistema nel Nord, a prescindere dal ruolo passivo o attivo giocato, saranno vittime di attacchi nucleari senza precedenti da parte del nostro invincibile esercito”, ha spiegato un funzionario dell’esercito nordcoreano, nel resoconto della Kcna.

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