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Coronavirus: è boom per la telemedicina

Classica visita in uno studio medico, ma la telemedicina avanza a grandi passi. KEYSTONE/GAETAN BALLY sda-ats

(Keystone-ATS) Mentre la maggior parte dei settori economici soffre le conseguenze della pandemia di Covid-19, non è così per la telemedicina. Da marzo, molti fornitori di tali servizi registrano una crescita esponenziale dell’attività.

“Nel contesto pandemico attuale e delle misure adottate per contenere l’epidemia, i medici hanno dovuto trovare il modo per continuare a lavorare. Per questo, ha dichiarato all’agenzia AWP Arthur Germain, direttore generale e co-fondatore di Onedoc, “abbiamo lanciato il servizio di consulenza video a marzo: poche settimane dopo contavamo già diverse centinaia di fruitori al giorno. La risposta è stata immediata”.

La piattaforma offre ai suoi abbonati, 1.800 professionisti della sanità, diversi strumenti digitali, tra cui la possibilità di fissare appuntamenti online e, più recentemente, di svolgere video consulenze. “Diversi medici si sono avvicinati a noi proprio per questo nuovo servizio”, ha sottolineato Germain. Offrendo una soluzione criptata, con sede in Svizzera, Onedoc si vuole più sicuro rispetto ad altri servizi come Skype, Zoom o Whatsapp.

“Dall’inizio della crisi abbiamo registrato un aumento significativo del numero di consultazioni sulla piattaforma, ma anche della loro durata, che è più che raddoppiata”, ha dichiarato dal canto suo Romain Boichat, direttore operativo di soignez-moi.ch. Lanciato lo scorso ottobre, il sito offre consulenze online con medici, il cui numero ha dovuto essere raddoppiato per far fronte all’incremento della domanda.

Anche Derma2go, una piattaforma per collegare i dermatologi con i pazienti, beneficia dell’effetto Covid-19. “Da marzo abbiamo assistito ad una crescita esponenziale delle richieste, sia da parte dei pazienti che degli ospedali”, ha spiegato Christian Greis, fondatore della giovane start-up.

Telemedicina: nulla di nuovo

La pandemia ha accelerato un processo di digitalizzazione della medicina già in corso. “La tecnologia è matura, anche se vi sono ancora problemi sia sul fronte normativo, sia per quanto riguarda la conoscenza dell’esistenza di simili servizi da parte dei pazienti; inoltre serpeggia tra quest’ultimi e gli stessi dottori un certo scetticismo”, ha sottolineato Greis.

Un punto di vista condiviso anche da Guillaume DuPasquier, cofondatore della start-up losannese Domosafety che offre sistemi di monitoraggio a distanza per la salute e la sicurezza dei pazienti: “Questa crisi sanitaria ci ha permesso di risparmiare da tre a cinque anni in pochi mesi”, ha sostenuto.

Da una parte, infatti, le abitudini dei medici sono cambiate grazie al riconoscimento dell’efficacia del monitoraggio a distanza: la raccolta di informazioni mediche e l’adozione di misure preventive possono contribuire ad evitare un ricovero in ospedale. Dall’altra, i pazienti si stanno rendendo conto che esistono nuovi strumenti in grado di migliorare la loro salute e la loro sicurezza tra le mura domestiche.

Va anche sottolineata, ha aggiunto DuPasquier, “l’esistenza di una forte dinamica in fatto di investimenti nella sanità connessa, fenomeno che sostiene fortemente l’innovazione”. Entro il 2024 il mercato del monitoraggio medico a distanza dovrebbe raddoppiare in volume per raggiungere i 7,5 miliardi di euro in Europa.

Al servizio del paziente

La Svizzera è stata all’avanguardia nel campo della telemedicina dal momento che le assicurazioni malattia hanno utilizzato questo modello per ridurre i costi. Tuttavia, secondo Romain Boichat di soignez-moi.ch, “noi siamo indipendenti e al servizio del paziente”.

In un contesto di carenza di medici in alcune regioni, fenomeno che rischia di peggiorare nei prossimi anni, la telemedicina può aiutare a suddividere i pazienti tra coloro che possono essere curati online e quelli che hanno bisogno di una visita medica classica. In questo modo si sfoltiscono le sale d’attesa dai casi semplici che possono essere trattati a distanza.

Cambiare abitudini

Ad ogni modo, secondo Boichat, anche se la pandemia ha contribuito ad accelerare il ricorso alla telemedicina, ci vorrà ancora del tempo per far cambiare atteggiamento ai medici. “I medici fanno già della telemedicina senza rendersene conto, quando ad esempio consigliano i loro pazienti al telefono, ma abbandonare le vecchie abitudini e avere il riflesso di consultare direttamente su Internet richiederà pazienza”.

“Utilizzando sensori per diagnosi a distanza, inviando prescrizioni elettroniche, condividendo i risultati di laboratorio attraverso una chat sicura, le possibili applicazioni della telemedicina sono enormi, ma convincere medici e pazienti non avverrà da un giorno all’altro”, secondo Arthur Germain di Onedoc.

In Svizzera il potenziale di mercato è notevole. Ogni giorno vengono effettuate dalle 5.000 alle 6.000 chiamate agli assicuratori, pari a circa 1,5-1,7 milioni di consultazioni telefoniche all’anno, su un totale di 21,1 milioni di consultazioni, secondo dati forniti a AWP da Romain Boichat.

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