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Coronavirus: Berna rafforza misure, secondo caso in Ticino

La Confederazione ha rafforzato le norme igieniche anti-coronavirus. KEYSTONE/CHRISTIAN BEUTLER sda-ats

(Keystone-ATS) Mentre nuovi contagi emergono in Svizzera, tra cui il secondo in Ticino, la Confederazione rafforza le misure per contrastare la diffusione del coronavirus, in particolare cercando di limitare al minimo i contatti.

Bandite dunque le strette di mano, uno dei tre provvedimenti suggeriti dall’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP). Le altre nuove raccomandazioni, apparse sul sito dell’UFSP, sono l’invito a smaltire i fazzoletti usati in bidoni della spazzatura chiusi e a telefonare sempre prima di andare dal medico o al pronto soccorso in caso di sintomi sospetti.

Oggi hanno inoltre preso il via i lavori primaverili del Parlamento, per una sessione che vedrà i corridoi di Palazzo federale meno frequentati del solito. A causa dell’epidemia, ai visitatori sarà vietato l’accesso e ci saranno restrizioni anche per i giornalisti, in modo da restare sotto il tetto delle 1000 presenze imposto dal governo. Tra i deputati c’è chi, come la consigliera nazionale Magdalena Martullo-Blocher (UDC/GR), si è presentato con una mascherina protettiva. Un’iniziativa non particolarmente gradita dalla presidente della Camera del popolo Isabelle Moret (PLR/VD), che ha chiesto alla collega di levarsela.

Caso numero due in Ticino

Intanto, il numero di pazienti che hanno contratto il Covid-19 sale inevitabilmente. Stando a una comunicazione dell’UFSP, alle 17.15 i contagi ufficiali erano 30, sparsi in 11 Cantoni (Argovia, Berna, Basilea Città, Basilea Campagna, Friburgo, Ginevra, Grigioni, Ticino, Vaud, Vallese e Zurigo). Per altri ancora manca la conferma definitiva del laboratorio di referenza di Ginevra. Circa 1850 campioni sono invece risultati negativi.

Un secondo contagio è stato rilevato oggi in Ticino: si tratta di un anziano del Luganese arrivato ieri al pronto soccorso della clinica Moncucco. Come da protocollo, l’uomo è stato posto in isolamento ed è iniziata la verifica dei suoi contatti stretti per determinare un’eventuale quarantena.

Quest’ultima misura ha interessato 221 persone a Basilea Città, tra cui i bambini che frequentano un asilo nido di Riehen e le loro famiglie. L’unico caso osservato nel cantone – già conosciuto – è infatti quello di una maestra che lavora in questa struttura. Tre nuove positività al test sono invece state registrate in Alta Engadina, nei Grigioni, nonché una a Basilea Campagna, Berna e Friburgo.

A Zurigo i casi venuti a galla da sabato sono sette. Sei uomini e una donna sono attualmente ricoverati, ma si trovano in buone condizioni di salute. Dato che quattro di questi sono dipendenti dell’università della città sulla Limmat, oggi i corsi di matematica dell’istituto sono stati sospesi, ma domani dovrebbero riprendere.

UDC e PS temporeggiano

Nel frattempo, in attesa di scoprire se l’annullamento di tutti i grandi eventi verrà mantenuto dopo il 15 marzo, UDC e PS hanno per ora mantenuto le rispettive assemblee dei delegati per scegliere i loro nuovi presidenti, entrambe in programma a Basilea. A fine marzo è prevista l’elezione del successore di Albert Rösti, a inizio aprile quella per definire il dopo Christian Levrat.

Da parte sua, l’esercito ha fatto sapere che il virus non sconvolgerà almeno nell’immediato lo svolgimento di scuole reclute e corsi di ripetizione. Verranno però cancellati appuntamenti come ad esempio la giornata dei parenti, ha svelato all’agenzia Keystone-ATS il portavoce delle forze armate elvetiche Daniel Reist.

Scarso impatto su mondo del lavoro

Finora il virus ha avuto scarso impatto sull’occupazione. Un’inchiesta realizzata da Keystone-ATS ha evidenziato che, nei vari Cantoni, le richieste di lavoro ridotto depositate dalle aziende sono poche. A spiccare è Lucerna, con 13 domande. La maggior parte provengono da società attive nel settore del turismo oppure nell’industria manifatturiera orientata verso le esportazioni.

A questo proposito, Unia ha messo in rilievo come lo strumento del lavoro ridotto si sia dimostrato valido durante l’ultima crisi finanziaria. Il sindacato chiede pertanto che i Cantoni concedano questa possibilità alle imprese senza lungaggini burocratiche.

Si fermano hockey e calcio

Il coronavirus sta anche impedendo il normale proseguimento dei campionati sportivi. Nell’hockey su ghiaccio, terminata la regular season, sabato 7 marzo non partiranno i play-off come da calendario. La Lega ha optato per una sospensione almeno fino al 15. Le partite potrebbero riprendere dal 17, ma se il divieto del Consiglio federale relativo ai grandi eventi dovesse essere prolungato, i dirigenti dovranno tornare sul problema.

Uno stop è stato imposto pure agli incontri di calcio, sia di Super sia di Challenge League. Il torneo, a seconda delle decisioni delle autorità, resterà fermo o fino al week-end del 20-22 marzo o fino al primo fine settimana di aprile.

A Ginevra è stata cancellata la 18esima edizione del Festival del film e forum internazionale sui diritti umani (FIFDH), prevista dal 6 al 15 marzo. Lo scorso anno aveva attirato 40’000 spettatori. Per quanto riguarda i collegamenti aerei con la Cina, Swiss ha deciso di allungare di circa un mese, fino al 24 aprile compreso, la sospensione dei voli tra Zurigo e Pechino e verso Shanghai. Finora l’interruzione valeva fino al 28 marzo.

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