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Coronavirus: Cina e Corea del Sud non preoccupano, Brasile sì

Il personale sanitario in Corea del Sud può ora parzialmente tirare il fiato KEYSTONE/AP/Lee Young-hwan sda-ats

(Keystone-ATS) I casi di coronavirus registrati ieri in Cina sono stati 55, di cui 54 importati e uno interno nello Zhejiang. Numeri confortanti giungono anche dalla Corea del Sud, mentre in Brasile ieri si è registrato un forte aumento dei casi confermati e dei decessi.

Cina

In Cina la Commissione sanitaria nazionale ha citato nei suoi aggiornamenti quotidiani 5 nuovi decessi tutti nell’Hubei, provincia epicentro della pandemia, e 49 nuovi casi sospetti.

Le infezioni sono salite a 81.340, di cui 3.460 pazienti in cura, 3.292 decessi e 74.588 dimessi dagli ospedali, che valgono un tasso di guarigione al 91,69%. Contro il contagio di ritorno, Pechino ha annunciato ieri lo stop dei visti agli stranieri e un drastico taglio dei voli internazionali.

Nel frattempo i profitti industriali in Cina accusano un crollo annuo del 38,3% nel periodo gennaio-febbraio 2020, il più pesante mai registrato dall’inizio della raccolta omogenea dei dati. A causa della pandemia del Covid-19, le più grandi imprese vedono gli utili cedere a 4.110 miliardi di yuan (580 miliardi di dollari).

Giù i profitti delle aziende statali (-32,9%) e quelle private (-36,6%). Sui 41 settori esaminati, 37 segnalano cali come petrolio, carbone e altri combustibili (-116,7%) e tlc ed equipaggiamenti elettrici (-87%). In rialzo la filiera del tabacco (+31,5%).

Corea del Sud

La Corea del Sud ha registrato 91 nuovi casi di coronavirus alla fine di ieri, in calo sui 104 del giorno precedente: le infezioni totali, ha riferito il Korea Centers for Disease Control and Prevention (Kcdc), sono salite a 9.332, contro decessi a 139 (+8). Sono 13 i contagi importati, per 144 totali, costituendo la minaccia di un’ondata di ritorno. A tal proposito, le autorità sanitarie locali hanno disposto la quarantena obbligatoria agli arrivi da Europa e Usa, mentre ai passeggeri con più di 37,5 gradi di febbre sarà negato l’imbarco.

Brasile

A 30 giorni dalla scoperta del primo caso di coronavirus in Brasile, il bilancio ufficiale presentato ieri sera dal ministero della Sanità locale registra 2.915 casi confermati (+19% da ieri) e 77 decessi (+35% da ieri), con 194 pazienti ricoverati in unità di terapia intensiva.

I media locali sottolineano che si tratta del più forte aumento registrato su 24 ore dall’inizio della pandemia, tanto per i casi confermati come per i decessi. Lo Stato di San Paolo, il più popoloso del Brasile, resta l’epicentro della diffusione del coronavirus nel paese, con 58 dei 77 decessi e una crescita del 42% dei ricoveri di pazienti gravi in unità di terapia intensiva nelle ultime 24 ore, secondo dati della segreteria alla Salute statale.

Sudafrica

Il Sudafrica ha annunciato i suoi primi due decessi per coronavirus e il superamento della soglia dei mille casi di contagio.

“Due persone sono morte nella provincia del Capo occidentale”, il “Western Cape”, ha reso noto oggi in un comunicato il ministro della Salute sudafricano Zweli Mkhize sottolineando che si tratta dei “nostri primi morti di Covid-19” e che il numero dei casi “ha superato la soglia dei mille”.

Nel frattempo, con l’impiego di esercito e polizia a pattugliare le strade, il Sudafrica come previsto è entrato dalla mezzanotte in un blocco totale di tre settimane al fine di arginare la diffusione del coronavirus. Lo segnala il sito della Bbc.

Nel Paese dell’Africa australe da 57 milioni di abitanti e fra le massime economie del continente nero saranno banditi i movimenti non-essenziali: resteranno aperti i negozi di alimentari che però non potranno vendere alcol, e saranno interdette anche le passeggiate con il cane e il jogging. Le sanzioni vanno da pesanti multe a sei mesi di carcere.

Africa

Sono saliti in poche ore del 15% a 3.243 i casi di coronavirus in Africa, con un incremento analogo (14%) dei morti (ora 83). È quanto emerge comparando i dati pubblicati fra ieri pomeriggio e stamattina su Facebook dall’Africa Centres for Disease Control and Prevention (Cdc).

La zona più colpita resta il Nordafrica con 1.249 casi e 60 decessi seguita dall’Africa australe (972 e un morto, in Zimbabwe) secondo cifre però in parte già superate da annunci delle ultime ore come quello dei due morti in Sudafrica.

Il Paese più popoloso del continente, la Nigeria con i suoi 190 milioni di abitanti, dichiara 65 casi e un decesso sempre secondo la rilevazione di questa istituzione tecnica dell’Unione africana.

Il maggior numero di contagi in Nordafrica sono stati registrati in Egitto (495) dove si contano 24 morti su una popolazione di quasi cento milioni di persone. L’Etiopia, il secondo e unico altro Stato africano con oltre cento milioni di abitanti secondo la classifica 2018 della Banca Mondiale, ha 12 casi e nessuna vittima.

Medio Oriente

Altre 144 persone che avevano contratto il coronavirus sono decedute nelle ultime 24 ore in Iran, portando il totale a 2.378 vittime. I casi aumentano a 32.332, con 2.926 nuovi contagi confermati in un giorno. I pazienti in condizioni ritenuti gravi sono 2.893. I guariti salgono inoltre a 11.133. Lo riferisce il ministero della Salute di Teheran.

In Israele il numero complessivo dei casi positivi al coronavirus è salito oggi a 3035, 49 dei quali sono ritenuti gravi. Lo ha riferito il ministero della sanità. I decessi sono stati finora 10. Si tratta in prevalenza di persone anziane, afflitte anche da altre malattie.

Con altri 7 casi è salito a 91 il numero dei positivi nei Territori palestinesi, compresi 9 a Gaza. Lo ha fatto sapere il ministero della sanità locale spiegando che i nuovi casi riguardano il villaggio di Bidu, a nord di Gerusalemme, dove nei giorni scorsi si è avuta la prima vittima, una donna di 64 anni. Tutti gli abitanti del villaggio sono stati messi in isolamento.

In Cisgiordania la maggior parte delle infezioni si è verificata a Betlemme posta in lockdown totale. Il ministero ha segnalato che del totale dei casi sono 17 quelli ricoverati in ospedale.

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