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Coronavirus: Italia, contagi in calo ovunque

I casi di Covid-19 sono in calo in tutte le Regioni italiane, inclusa la Lombardia, anche se permangono marcate differenze sul territorio. KEYSTONE/AP/Luca Bruno sda-ats

(Keystone-ATS) I casi di Covid-19 sono in calo in tutte le Regioni italiane, inclusa la Lombardia, anche se permangono marcate differenze sul territorio. Resta invece alto il numero di decessi, anche se in otto regioni non si sono registrati morti per coronavirus nelle ultime 24 ore

Pure l’indice di trasmissibilità Rt è segnalato sotto il valore 1 in tutte le regioni italiane tranne in Val d’Aosta. Lo stabilisce il report settimanale di monitoraggio dell’Istituto superiore di Sanità, secondo cui sono in aumento gli asintomatici individuati. I dati sono aggiornati al 20 maggio e relativi ai giorni dopo la fine del lockdown.

Ma è proprio l’Rt, l’indice di contagio, il pomo della discordia: in Valle D’Aosta, ad esempio, l’Rt è definito pari a 1.06, il valore più alto anche se momentaneo. Ma i responsabili regionali hanno replicato che “negli ultimi dieci giorni l’indice Rt in Valle d’Aosta è tra 0.5 e 0.6. Il calcolo è monitorato settimanalmente e anche pochi casi possono produrre una oscillazione. Ma possiamo senza dubbio affermare che l’indice di contagio Rt è marcatamente sotto l’1”. C’è una “grande oscillazione dell’indice Rt sul territorio. Anche dalla Lombardia arriva una segnalazione: “il nostro Rt è passato da moderato a basso” – spiega l’assessore lombardo al walfare Giulio Gallera – e “l’Istituto superiore di Sanità ha sottolineato l’efficacia messa in campo dalla nostra regione”.

Cautamente ottimista il ministro della Salute italiano Roberto Speranza: “I dati sono al momento incoraggianti. Ci dicono che il Paese ha retto bene le prime aperture del 4 maggio. Ma guai a pensare che la partita sia vinta. Serve massima cautela. Basta poco per vanificare i sacrifici fatti finora”.

Trend in calo

Il trend in calo è confermato anche dai numeri odierni della Protezione civile: sono infatti 59.322 i malati di coronavirus in Italia, 1.638 meno di ieri, e sono saliti a 136.720 i guariti e i dimessi con un incremento rispetto a ieri di 2.160. I contagiati totali (attualmente positivi, vittime e guariti) sono quindi 228.658, 652 più di ieri. Di questi, 86.384 sono in Lombardia. Altro dato positivo è quello delle terapie intensive: 595 i pazienti ricoverati, 45 meno di ieri. Sono invece 130 le vittime ed in totale i morti salgono così a 32.616. Quanto ai tamponi effettuati finora, sono arrivati a 3.318.778, 75.380 più di ieri, mai così tanti in 24 ore. E sono 2.121.847 le persone sottoposte a test.​

La situazione generale del primo periodo di post lockdown – con i dati monitorati dall’11 al 20 maggio – sembra dunque non destare particolare allarme. Il parametro dell’incidenza settimanale dei casi risulta infatti ‘basso’ o ‘intermedio-basso’ in tutte le Regioni, tranne cinque: in Abruzzo, Marche, Emilia Romagna, Toscana e Valle d’Aosta, infatti, è definito ‘intermedio-alto’

Ciò vuol dire, si rileva nel monitoraggio, che “l’incidenza settimanale è molto eterogenea. In alcune Regioni il numero di casi è ancora elevato denotando una situazione complessa ma in fase di controllo”. Ma in generale, ha sottolineato il presidente dell’Iss Silvio Brusaferro, “non si registrano segnali di sovraccarico dei servizi ospedalieri sul territorio nazionale”. L’allerta, però, deve restare alta: “Non possiamo escludere un incremento dei casi nelle prossime settimane”, ha detto Brusaferro.

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