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Coronavirus: piano pandemia anni ’90 prevedeva anche mascherine

Il primo piano di lotta contro le pandemie prevedeva la costituzione di scorte di mascherine KEYSTONE/Ti-PRESS/Davide Agosta sda-ats

(Keystone-ATS) Il primo piano svizzero di lotta contro le pandemie, negli anni ’90, prevedeva la costituzione obbligatoria di scorte di mascherine e tute protettive, ha detto Robert Steffen, colui che all’epoca era responsabile della sua attuazione.

“All’epoca c’erano state intense discussioni su questioni materiali”, ha dichiarato Steffen oggi in un’intervista pubblicata dai giornali in tedesco del gruppo Tamedia. Il piano era stato elaborato su mandato dell’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP). “Apparentemente, ciò in seguito è stato in parte trascurato”, ha aggiunto facendo riferimento alla carenza attuale di equipaggiamenti di protezione.

“Gran parte di ciò che viene implementato ora era già stato sviluppato all’epoca”, ha affermato Steffen. Una delle preoccupazioni principali era evitare “una cacofonia federalista” e lasciare la condotta al Consiglio federale. Questo aspetto è ora stato regolato dalla legge sulle epidemie.

Negli ospedali bisogna dare priorità alla creazione di un’unità di cure intense e per l’isolamento. Ciò significa rinunciare a interventi chirurgici e a ricorrere, per quanto possibile, a cliniche specializzate, tende e sale d’esposizione per trattare le persone infette, ha affermato.

Lo scambio con i media e gli esperti è “estremamente importante” in una crisi, osserva Steffen. “Fortunatamente, quest’aspetto sta andando bene al momento”. I media, ma anche i partiti politici, hanno seguito le raccomandazioni del Consiglio federale e dell’UFSP.

Steffen dice poi di sostenere l’azione del governo contro la diffusione del coronavirus. Se la Confederazione avesse adottato misure restrittive più rapidamente, sarebbero scoppiate proteste tra la popolazione e i lavoratori del settore sanitario. “Sarebbe stato rischioso”, ha concluso.

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