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Crisi: Grecia; Papandreou, siamo in guerra, domani misure

(Keystone-ATS) ATENE – Il premier greco, Giorgio Papandreou, ha affermato che “il paese è in guerra” contro una crisi senza precedenti e il governo è pronto a tutto, a cominciare dalle “misure aggiuntive” di bilancio chieste dall’UE, per evitare “l’incubo della bancarotta”.
Il premier, nel suo discorso più duro e deciso dall’inizio della crisi, ha detto davanti al gruppo parlamentare del suo partito che “dobbiamo adottare misure aggiuntive” perche “i creditori non ci lasciano tempo, a causa della crisi globale”. Ed ha aggiunto di essere intenzionato a prendere “ogni decisione necessaria” per “evitare la catastrofe” e salvare “l’economia e l’indipendenza della Grecia”, che rischia di “affondare” sotto il peso della crisi finanziaria e dalla speculazione internazionale.
Papandreou deve annunciare pubblicamente le nuove misure chieste pressantemente dal Commissario europeo, Olli Rehn, come eventuale preludio ad un piano di aiuti. Un annuncio quello del premier che precederà di 48 ore il vertice a Berlino con il cancelliere Angela Merkel che suscita grande attesa malgrado le dichiarazioni di circostanza del ministro degli esteri, Bruno Westerwelle, secondo cui è troppo presto ancora per parlare di intervento UE.
Le “misure aggiuntive” che Papandreou si prepara ad annunciare, e che dovrebbero portare nelle casse dello stato almeno 4 miliardi di euro, prevedono, secondo informazioni non ufficiali, l’aumento dell’Iva e delle imposte sui carburanti e i beni di lusso (che frutterebbe 2,3 miliardi), nuovi tagli alle indennità (già ridotte del 10%) e ai sussidi salariali, un’estensione almeno fino al 2011 del congelamento dei salari (per ora limitato al 2010) e forse delle pensioni. Si parla inoltre dell’ipotesi di eliminare ‘una tantum’ la quattordicesima mensilità, ciò che frutterebbe altri 1,5 miliardi.
Papandreou ha invitato oggi a stringere la cinghia e “fare per il paese quello che faremmo per la nostra casa” se fosse in pericolo. Il suo discorso è coinciso con una nuova ondata di scioperi in atto e annunciati.

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