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Crisi: Grecia; Rehn, situazione grave, sì nuovi tagli

Questo contenuto è stato pubblicato il 13 maggio 2011 - 21:12
(Keystone-ATS)

"La Grecia si trova in una situazione molto grave", anche se una sua uscita dall'euro è "inimmaginabile". Non usa giri di parole il commissario Ue agli affari economici e monetari, Olli Rehn, per descrivere il dramma di un Paese in piena crisi finanziaria ed economica, un anno dopo gli aiuti per 110 miliardi di euro ricevuti da Ue ed Fmi. All'orizzonte un nuovo piano di salvataggio (si parla di altri 60 miliardi), ma ogni decisione - spiega il guardiano dei conti pubblici europei - sarà presa solo "nelle prossime settimane".

Se ne comincerà comunque a discutere lunedì sera al tavolo dell'Eurogruppo, in programma a Bruxelles. Ma una cosa già è certa: prima di pensare a nuovi prestiti, servono nuovi tagli, nuovi sacrifici. "Sono stati fatti sforzi senza precedenti che non devono essere sottovalutati", sottolinea Rehn, ma non basta.

"È assolutamente necessario che il governo greco si assuma le sue responsabilità e introduca nuove misure di consolidamento fiscale", ammette il commissario, consapevole di rivolgersi a un Paese non solo sull'orlo della bancarotta, ma anche nel pieno di una pericolosa crisi sociale. Di qui l'ennesimo appello all'unità politica nazionale: "Bisogna accantonare le divisioni interne ed essere tutti responsabili". Ma l'invito è rivolto anche a tutti gli Stati dell'Eurozona che devono continuare a mostrare solidarietà verso i Paesi più in difficoltà. perchè ne va della stabilità finanziaria dell'intera zona euro.

Rehn ha tra le mani le nuove previsioni economiche. E i dati sulla Grecia parlano chiaro. La recessione è ancora profonda, col Pil che quest'anno chiuderà a quota -3,5%, peggio di quanto previsto in precedenza. Anche se - sulla base dei dati di Eurostat - nel primo trimestre 2011 si è tornati ad una crescita dello 0,8%.

Per il 2012 Bruxelles si attende un +1,1%, ma la previsione non tiene ancora in considerazione il nuovo piano di austerity che il governo Papandreou dovrà, a questo punto, varare per ricevere ulteriori prestiti da Ue ed Fmi. Sul fronte del debito pubblico, quello greco si conferma il più alto d'Europa, passando dal 142,8 del 2010 al 157,7% del 2011. E nel 2012 salirà ancora al 166,1. Con un deficit in calo al 9,5% quest'anno e al 9,3% il prossimo.

Intanto da Atene prosegue la missione di Commissione Ue, Bce ed Fmi per valutare lo stato di attuazione del programma legato al piano di aiuti varato un anno fa. Valutazione dalla quale dipende l'erogazione della prossima tranche di prestiti. Ma la 'troika' dovrà anche fare il punto sulla sostenibilità del debito greco, per capire se effettivamente servono nuovi aiuti. "Il piano è corretto e va applicato", hanno sottolineato gli esperti europei e del Fondo, replicando ai parlamentari greci che hanno definito il programma Ue-Fmi "sbagliato".

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