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CSt: collocamenti coatti, sì a risarcimento vittime

Simonetta Sommaruga alla sessione Keystone/ANTHONY ANEX sda-ats

(Keystone-ATS) Le vittime di collocamenti coatti e di misure coercitive a scopo assistenziale riceveranno un risarcimento finanziario.

Dopo il Nazionale, anche il Consiglio degli Stati ha approvato – con 36 voti a 1 – il controprogetto indiretto proposto dal governo all’iniziativa popolare “per la riparazione”.

Il dossier è pronto per le votazioni finali. Se passerà questo scoglio, i promotori dell’iniziativa hanno già preannunciato che la ritireranno.

La nuova Legge federale sulle misure coercitive a scopo assistenziale e i collocamenti extrafamiliari prima del 1981 (LMCCE) propone l’istituzione di un fondo di 300 milioni di franchi da destinare alle decine di migliaia di persone che sono state internate sulla base di decisioni amministrative, senza l’esame di un tribunale.

Molte donne sono state sottoposte a sterilizzazione o costrette all’aborto, migliaia di bambini sono stati dati in adozione contro la volontà delle loro madri o collocati in istituti e costretti a lavorare senza remunerazione. “Si tratta di un periodo buio della storia della Confederazione”, hanno detto oggi in aula vari oratori e la consigliera federale Simonetta Sommaruga.

Durante il dibattito solo Werner Hösli (UDC/GL) si è dichiarato contrario al principio del risarcimento. Secondo il democentrista glaronese, “il diritto attuale non deve servire a giudicare il passato e occorre tener conto del contesto dell’epoca, in cui non solo i bambini collocati subivano maltrattamenti”.

“La nostra responsabilità non è di giudicare gli atti del passato, ma di riconoscere un’ingiustizia fatta a vittime che ancora oggi ne pagano le conseguenze”, ha ricordato la ministra della giustizia.

A suo avviso, se non vi sarà un referendum e qualora l’iniziativa fosse ritirata, il controprogetto potrebbe entrare in vigore all’inizio di aprile del 2017. “In ogni caso molto più rapidamente dell’iniziativa”, le ha fatto eco la “senatrice” Anita Fetz (PS/BS), per la quale si tratta di un passo importante per le numerose vittime che sono già anziane.

300 milioni invece di 500

Oltre al fondo da 300 milioni di franchi, il controprogetto prevede pure un’analisi scientifica esaustiva su questo capitolo fosco della storia svizzera, nonché un dibattito di società. Anche l’iniziativa denominata “Riparazione a favore dei bambini che hanno subito collocamenti coatti e delle vittime di misure coercitive a scopo assistenziale” preconizzava queste misure, ma chiedeva l’istituzione di un fondo più pingue, di 500 milioni di franchi.

Le vittime ancora in vita, stimate attorno a 12’000-15’000, riceveranno 20-25 mila franchi a testa a seconda del numero di persone che si annunceranno, ha precisato Sommaruga. La somma finale non potrà però essere superiore a 300 milioni e questa soglia è stata esplicitamente fissata nella legge: “ciò permetterà di prevenire una compensazione che potrebbe essere, alla fine, più elevata”, ha sottolineato l’indipendente sciaffusano Thomas Minder.

Secondo il comitato di iniziativa, che si basa su una valutazione di storici, il numero delle vittime sarebbe invece di circa 20’000, ben superiore a quello stimato dal governo. Da qui, la richiesta di 500 milioni.

Sforzi già intrapresi

Negli ultimi anni, sforzi sono già stati intrapresi in vista della riabilitazione delle vittime. Nell’aprile del 2013, in occasione di un evento commemorativo a Berna, la stessa Sommaruga aveva chiesto scusa a nome del governo per l’ingiustizia inflitta alle vittime. Poco dopo è stata istituita una Tavola rotonda che ha riunito le vittime e i rappresentanti delle autorità, di istituzioni e organizzazioni.

Inoltre, un fondo di aiuti immediati per coloro che si trovano ancora in grandi difficoltà economiche è stato istituito dalla Confederazione. Finora sono stati versati 8,7 milioni di franchi, ha ricordato Claude Janiak (PS/BL).

Anche per questi motivi, al termine del dibattito odierno, il promotore dell’iniziativa Guido Fluri ha fatto sapere che se il controprogetto verrà adottato durante le votazioni finali, l’iniziativa, che era stata depositata con 108’709 firme valide, verrà ritirata.

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