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Cuba replica a Trump, “da lui solo retorica ostile”

Il presidente cubano Raul Castro con quello americano Barack Obama all'Avana. KEYSTONE/AP/RAMON ESPINOSA sda-ats

(Keystone-ATS) Nella prima reazione ufficiale dopo il discorso di Donald Trump in Florida, Cuba ha respinto la “retorica ostile” del “maldestro” presidente statunitense lasciando però le porte aperte al “dialogo”.

Il governo di Raul Castro ha atteso solo qualche ora per replicare a quello che ormai è entrato nella storia come “il discorso di Miami”.

In una lunga “Dichiarazione del governo rivoluzionario”, L’Avana ha risposto alle nuove misure di Trump ribadendo tra l’altro concetti e principi ripetuti per anni, indicando per esempio le contraddizioni americane su aspetti quali i diritti umani, la salute e gli episodi di violenza negli Stati Uniti.

Washington “non è certo nelle condizioni di darci lezioni” e d’altra parte, si precisa, “ogni strategia che punti a cambiare il sistema politico, economico e sociale di Cuba è condannata al fallimento”.

La tesi di fondo della “Dichiarazione” è che il parziale smantellamento del dialogo avviato da Barack Obama è dovuto al fatto che il presidente “è mal consigliato e prende decisioni che favoriscono gli interessi politici di una minoranza estremista di origine cubana in Florida”.

Non solo. La “Dichiarazione” fa notare che Trump “contraddice il sostegno maggioritario dell’opinione pubblica statunitense” nei confronti del disgelo, ricordando i tanti fronti – soprattutto affari e turismo – che negli ultimi mesi hanno riavvicinato i due paesi.

L’Avana mette così il dito nella piaga di quella che è ormai una realtà consistente, forse inarrestabile, e cioè i crescenti interessi economici di aziende americane nell’isola, dove ci sono ampi spazi di crescita e affari.

Di certo c’è solo che i rapporti bilaterali sono ormai entrati in una nuova carreggiata. È quindi difficile capire quali saranno gli sviluppi del clima da “semi-guerra fredda” voluto da Trump.

E non è forse un caso che il ministro degli esteri cubano, Bruno Rodriguez, sia in visita in Turchia, prima tappa di un viaggio in Europa che lo porterà anche in Italia e in Vaticano.

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