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Delitti economici: 2015 da record in Svizzera

(Keystone-ATS) Il numero di delitti economici ha raggiunto un livello record l’anno scorso in Svizzera. In totale, 91 casi sono arrivati in tribunale. Il valore di questi crimini è però dimezzato.

Il volume è sceso a 280 milioni di franchi nel 2015, quando l’anno precedente raggiungeva 537,2 milioni distribuiti su 77 delitti. Il risultato del 2014 era stato influenzato da singoli casi particolarmente importanti che avevano provocato danni per oltre 100 milioni, rende noto KPMG nel barometro sul tema pubblicato oggi.

Nel 40% dei casi, gli autori dei delitti si sono rivelati essere dipendenti o quadri dirigenti dell’azienda colpita, anche se la seconda categoria negli ultimi anni sta “perdendo terreno”. Le società corrono quindi ancora importanti rischi di essere vittime di colpi dall’interno, ha commentato Philippe Fleury, responsabile forense della KPMG, citato in un comunicato.

L’opinione pubblica è maggiormente informata di questi casi di frode rispetto al passato, secondo KPMG. Questo vale anche per le aziende, che ricorrono a misure di prevenzione maggiori. I maggiori gruppi hanno elaborato veri e propri codici di condotta o programmi di denuncia.

Il rischio di questa maggiore protezione, è che i truffatori in futuro puntino a organizzazioni caritatevoli o non governative. Le persone più indifese sono infatti un obiettivo ghiotto per i malintenzionati. KPMG cita l’esempio di un prete, tutore di una persona affetta da handicap mentale, che per anni ha estorto denaro dalla persona che doveva aiutare. Ha effettuato oltre 400 prelievi per un totale di 250’000 franchi.

La somma media dei delitti del 2015 si situa attorno ai 3 milioni di franchi. La regione più colpita è quella di Zurigo, con 21 casi su 91, anche se l’importo totale raggiunge “solo” i 47,5 milioni, contro gli 87,2 milioni dei quattro casi riscontrati nella regione del Lemano. In Ticino si sono segnalati due casi per un totale di due milioni.

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