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Depositi scorie radioattive: IFSN conferma 3 siti

L'Ispettorato federale della sicurezza nucleare (IFSN) raccomanda alla Società cooperativa nazionale per l'immagazzinamento di scorie (Nagra) di valutare le potenzialità anche di un terzo sito, Lägern nord, per un deposito finale in strati profondi. KEYSTONE/GEORGIOS KEFALAS sda-ats

(Keystone-ATS) Come anticipato, l’Ispettorato federale della sicurezza nucleare (IFSN) raccomanda alla Società cooperativa nazionale per l’immagazzinamento di scorie (Nagra) di valutare le potenzialità anche di un terzo sito, Lägern nord, per un deposito finale in strati profondi.

In un primo tempo la Nagra lo aveva scartato, mantenendo due siti.

La raccomandazione è contenuta nella perizia, con contenuti essenzialmente tecnici e di sicurezza, realizzata dall’IFSN in merito alle proposte formulate dalla Nagra sui siti per la realizzazione di un deposito finale per le scorie radioattive in strati profondi. Il documento è stato pubblicato oggi sul sito dell’Ispettorato.

L’IFSN chiede che accanto alle regioni Giura est, ossia la zona del Bözberg (AG), e Zurigo nordest, ossia il Weinland zurighese, la Nagra consideri anche la regione Lägern nord, tra Baden (AG) e Kloten (ZH).

Nell’ambito della seconda tappa di selezione di un deposito, la società cooperativa aveva scartato quest’ultimo sito, ma l’IFSN giunge alla conclusione che la rinuncia, fondata su incertezze evidenziate, non sia argomentata in modo sufficientemente solido. L’eliminazione dalla corsa per un deposito finale è giudicata prematura, spiega citato sul sito dell’IFSN Simon Löw, professore all’istituto di geologia del Politecnico federale di Zurigo (ETH) e presidente del Gruppo di esperti per un deposito in strati geologici profondi (EGT).

Sulla documentazione della Nagra spetta ora alla Commissione per la sicurezza nucleare (CSN) e al Comitato dei Cantoni emettere un parere.

L’Ufficio federale dell’energia (UFE) effettuerà quindi una valutazione complessiva, che terrà conto anche dei pareri delle regioni interessate. Alla fine dell’anno tutti i rapporti, le perizie e i pareri saranno oggetto di una procedura di consultazione pubblica della durata di tre mesi.

Secondo un piano già noto da tempo, la seconda tappa di selezione terminerà, presumibilmente alla fine del 2018, con la decisione del Consiglio federale sulle regioni da esaminare in modo più approfondito nella terza tappa.

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