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Disoccupazione: KOF, rispetto a passato in aumento ed è strutturale

(Keystone-ATS) Senza che il grande pubblico se ne renda conto la disoccupazione sta aumentando in Svizzera negli ultimi anni e la progressione è da considerare strutturale, non congiunturale.

A questi risultati giunge uno studio del Centro di ricerca congiunturale del Politecnico federale di Zurigo (KOF), che mette in luce come il pericolo di rimanere senza lavoro sia aumentato per gli uomini, per i lavoratori attivi in professioni con salari medi, per le persone con un basso livello di formazione e per i giovani.

Negli ultimi 20 anni la Svizzera ha vissuto un “miracolo” in materia di creazione di posti di lavoro e il tasso di disoccupazione è basso se confrontato a livello internazionale. Ciò nonostante anche nella Confederazione è cresciuta la disoccupazione, cosa che è passata in gran parte inosservata, puntualizza il KOF. È salita pure la quota di coloro che sono toccati dal fenomeno per lunghe durate.

Per gli economisti zurighesi la crescita è “con grande probabilità” di natura strutturale, come è possibile notare su modelli relativi agli anni 2003-2005 e 2012-2014. Addirittura nel 2012 il tasso di disoccupazione è salito nonostante nello stesso momento aumentasse il numero dei posti vacanti.

Gli analisti del KOF hanno quindi guardato i dati in dettaglio per vedere quali sono le classi di popolazione che soffrono. Per chi ha una formazione di basso livello fra il periodo 1991-1998 e 2008-2013 è cresciuto sia il rischio di rimanere senza lavoro, sia quello di non essere occupato. Anche per chi ha una maturità o il diploma della magistrale la situazione è peggiorata.

Si è invece ridotto il rischio per le donne in relazione a uomini della stessa età e formazione. Per quanto riguarda l’età, balza all’occhio che il tasso dei senza lavoro fra i giovani era del 5% nel 1991-1993, mentre è salito oggigiorno al 7%. Per gli occupati anziani per contro il rischio, in particolare di disoccupazione di lunga durata, non è cambiato: era già elevato negli anni ’90.

A livello di professioni sono particolarmente esposti, fra gli altri, gli impiegati d’ufficio e gli ausiliari. Secondo il KOF vanno sempre più persi impieghi retribuiti con salari medi, mentre sono creati posti pagati bene o, al contrario, pagati poco.

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