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Disparità salariali di genere: in calo ma ancora ben presenti

Le disparità salariali di genere continuano a essere ben presenti in Svizzera. KEYSTONE/CHRISTIAN BEUTLER sda-ats

(Keystone-ATS) Nel 2014 circa due posti di lavoro su tre con un salario inferiore ai 4000 franchi lordi mensili per un impiego a tempo pieno erano occupati da donne.

Lo rileva l’Ufficio federale di statistica (UST) in una nota odierna, sottolineando che nonostante le disparità siano in diminuzione, “la parte inspiegabile” di tale differenza, nel settore privato, ammonta ancora al 39,1%.

Se si osserva l’alto della classifica, ossia i posti di lavoro il cui livello di rimunerazione supera gli 8000 franchi lordi al mese, emerge che il 73,3% di essi è occupato da uomini. La percentuale di donne fra coloro che percepiscono un salario superiore ai 16’000 franchi lordi mensili si attesta al 15,2%, contro l’84,8% di uomini, precisa l’UST.

Nel 2014, nell’insieme del settore privato, le donne guadagnavano mediamente il 19,5% in meno rispetto ai loro colleghi. Il differenziale salariale tra i generi è maggiore quanto più elevata è la funzione svolta. Le disparità di rimunerazione tra uomini e donne variano sensibilmente anche a seconda del ramo economico: per esempio, ammontano al 9,3% nel settore alberghiero e della ristorazione, al 18,6% nel commercio al dettaglio, al 23,9% nell’industria metalmeccanica e al 33,2% nelle attività finanziarie e assicurative.

Nell’insieme del settore pubblico (Confederazione, Cantoni e Comuni), la differenza salariale media tra donne e uomini nell’anno in rassegna era del 16,6%.

Le disparità di guadagno tra i sessi sono dovute in parte a fattori strutturali legati al profilo della persona (età, formazione, anni di servizio), alle caratteristiche del posto occupato in azienda e alla sfera di attività esercitata, spiega l’UST. “La rimanente parte resta invece inspiegabile”, si legge nella nota.

Questa parte corrisponde a 295 franchi al mese nel settore alberghiero e della ristorazione (65,2%), a 633 franchi mensili nel commercio al dettaglio (56,9%), a 883 franchi al mese nell’industria metalmeccanica (47,2%) e a 1133 franchi mensili nelle attività finanziarie e assicurative (27,2%).

Nell’intero settore pubblico, tale parte raggiungeva il 41,7%, ovvero 608 franchi al mese.

La parte inspiegabile delle disparità salariali tra i sessi è più marcata nelle imprese di piccole dimensioni. Infatti è pari mediamente al 55,9% in quelle con meno di 20 addetti e al 29,8% in quelle che ne annoverano almeno 1000. Inoltre, tende a diminuire man mano che si sale nella gerarchia aziendale (44,6% tra i quadri superiori contro il 60,2% tra gli altri). Infine più gli occupati sono anziani, più la differenza di rimunerazione inspiegabile tra donne e uomini si riduce: raggiunge il 36,8% tra le persone di 50 anni e più, mentre si attesta al 38,4% tra i 30 e 49enni e al 52,2% nel gruppo degli under 30.

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