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Distribuzione Corano, troppo presto per decidere divieto “Lies!”

La commissione della politica di sicurezza del Consiglio degli Stati ha sospeso l'esame della mozione che vuole vietare l'organizzazione "Lies!" KEYSTONE/DPA-Zentralbild/Z5466/_BRITTA PEDERSEN sda-ats

(Keystone-ATS) La commissione della politica di sicurezza del Consiglio degli Stati (CPS-S) ha sospeso l’esame della mozione che vuole vietare l’organizzazione “Lies!” (Leggi!), che diffonde gratuitamente il Corano, mozione già approvata dal Consiglio nazionale nel settembre scorso.

La CPS-S vuole attendere il disegno di legge in via di elaborazione che dovrebbe attribuire alla polizia maggiori strumenti per contrastare le cosiddette persone potenzialmente pericolose al di fuori di un procedimento penale, soprattutto nella fase della radicalizzazione, precisa una nota odierna dei servizi parlamentari.

Secondo il consigliere nazionale Walter Wobmann (UDC/SO), autore della mozione, le azioni di distribuzione del Corano servono principalmente come piattaforma per adescare giovani e convincerli a consacrarsi al jihadismo.

Nel corso del dibattito alla Camera del popolo, Wobmann aveva citato il caso di Winterthur (ZH), dove l’iniziativa avrebbe permesso di radicalizzare diversi giovani, che sarebbero poi stati inviati a combattere in Siria o in Iraq.

Il consigliere federale Guy Parmelin, sempre durante l’esame della mozione, aveva dichiarato nel plenum che la distribuzione del Corano non costituiva da sola una minaccia per la sicurezza interna o esterna della Svizzera.

Inoltre, a suo avviso, un divieto generalizzato non era la soluzione ideale, tanto più che l’arsenale giuridico a disposizione è sufficiente. Il ministro della difesa vodese aveva poi ricordato che il Ministero pubblico della Confederazione aveva già avviato procedimenti penali contro persone che hanno avuto un legame con la campagna in questione.

Da tempo le autorità elvetiche stanno valutando quali misure adottare contro “Lies!”. Il canton Berna, per esempio, ha invitato i comuni a respingere sistematicamente le richieste di autorizzazione di distribuzione gratuita del Corano. Per l’esecutivo bernese, simili azioni incitano i giovani a radicalizzarsi.

Secondo il comitato della Conferenza delle direttrici e dei direttori cantonali di giustizia e polizia, un divieto generalizzato nei confronti dell’organizzazione “Lies!” non sarebbe di nessuna efficacia. A suo parere si può invece contrastare la distribuzione gratuita del Corano per strada non concedendo le necessarie autorizzazioni.

Sempre nel corso della sua seduta, la CPS-S ha proposto all’unanimità di respingere la mozione “Per una lotta efficace al terrorismo. Precisare ed estendere il divieto di servizio e arruolamento per servizi militari esteri”, poiché crede che le attuali basi giuridiche già soddisfino quanto si chiede con quest’atto parlamentare.

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