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Dividendi invece che buste paga, così facendo si mina l’AVS

Le Casse di compensazione lanciano l'allarme. KEYSTONE/CHRISTIAN BEUTLER sda-ats

(Keystone-ATS) Il continuo passaggio da stipendi a dividendi crea problemi alle Casse cantonali di compensazione, sostiene il loro presidente Andreas Dummermuth. Fermare questo trend potrebbe diminuire le difficoltà nel finanziamento dell’AVS.

Tale tendenza nelle retribuzioni crea infatti grattacapi per quel che riguarda le entrate del primo pilastro. Il maggiore versamento di dividendi è stato favorito fra le altre cose dalla Riforma II dell’imposizione delle imprese attraverso vantaggi fiscali.

“Si tratta di una fuga dalla solidarietà”, ha detto Dummermuth in un’intervista pubblicata oggi da “Tages-Anzeiger” e “Bund”.. Solo nel Canton Svitto, fra il 2007 e il 2011, sono stati versati oltre 3,7 miliardi di franchi in dividendi, sui quali praticamente non si pagano contributi. “Con questo sistema all’AVS arrivano solo briciole”, ha affermato ancora il presidente delle Casse.

In molti casi – specialmente nelle piccole società di medici, avvocati o architetti – si tende a dichiarare stipendi ridicolmente bassi e alti dividendi. “Abbiamo il sistema sanitario più caro d’Europa e poi persino i medici si sottraggono al principio di solidarietà”, ha criticato Dummermuth.

Non si tratta di una pratica illegale, ma l’allarme lanciato è chiaro: se viene permesso di scegliere liberamente il sistema retributivo, si potrebbe finire con l’avere una Svizzera molto ricca, ma un’AVS senza soldi.

“Non capisco perché non tassiamo maggiormente queste singole persone che ricevono dividendi eccessivi”, ha aggiunto Dummermuth.

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