Dramma Jungfrau: imputato presenta terza versione incidente
COIRA - Alcuni lastroni di neve si sarebbero staccati dalle pendici della Jungfrau poco prima che il gruppo di militari diretto verso la cima precipitasse nel vuoto. A fornire questa terza versione dei fatti è stato oggi uno dei due imputati al processo in corso a Coira. L'uomo, una guida di montagna, è accusato assieme ad un collega di omicidio colposo plurimo e di inosservanza colposa di prescrizioni di servizio per la morte di sei militi avvenuta il 12 luglio 2007.
"In prossimità della vetta abbiamo osservato lastroni di neve staccarsi alla nostra destra e sinistra, poi siamo scivolati via anche noi", ha precisato la guida 47enne.
Ieri un soccorritore della Rega intervenuto sul luogo dell'incidente aveva fornito una seconda versione dei fatti. A suo avviso il quadro della situazione lasciava pensare che una persona fosse scivolata trascinando nel vuoto quelle che la seguivano.
L'accusa parte dal presupposto che a causare la morte dei sei sia stata invece una valanga provocata dagli stessi militi. Il pubblico ministero militare Maurus Eckert ritiene in particolare che le due guide non abbiano tenuto conto delle raccomandazioni degli specialisti e abbiano sottovalutato il rischio di slavine.
Nel frattempo, tre esperti citati oggi in qualità di testimoni dagli avvocati della difesa hanno affermato che le guide di montagna hanno il diritto di non tenere conto delle raccomandazioni sulle valanghe, considerate le loro competenze in materia. Oltre a fornire questo punto di vista, che contraddice l'atto di accusa, i tre hanno pure aggiunto che è compito delle guide di montagna valutare direttamente sul terreno le regole e le raccomandazioni pubblicate.