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Dramma Jungfrau: per le guide il rischio valanghe era "moderato"

Questo contenuto è stato pubblicato il 17 novembre 2009 - 12:41
(Keystone-ATS)

COIRA - Le cinque reclute e il sergente morti nel luglio del 2007 sulla Jungfrau sarebbero ancora in vita se le loro guide avessero valutato più alto il rischio di valanghe. In quel caso infatti l'escursione sarebbe stata annullata. È quanto è emerso oggi al processo in corso a Coira davanti al Tribunale militare 7.
Le due guide hanno stimato il rischio "moderato", pari al secondo grado della scala di pericolo che ne comprende cinque. Gli esperti consultati durante la fase istruttoria hanno invece giudicato il pericolo "marcato", il terzo grado della scala che implica l'interruzione dell'ascensione.
Neppure il fatto che durante la scalata al Mönch (BE/VS), il giorno prima, si era staccato un lastrone di neve ha fatto cambiare idea alle guide. Questa decisione si è rivelata fatale. Durante l'ascensione della Jungfrau a quota di 3'900 metri le guide e i 12 militari della scuola reclute per specialisti di montagna di Andermatt (UR) hanno provocato una valanga che li ha travolti. Cinque reclute e un sergente, tutti di età compresa fra i 20 e i 23 anni, sono precipitati nel vuoto e hanno perso la vita.
Gli imputati hanno ribadito davanti al giudice che la decisione di effettuare la scalata è stata presa dai due gruppi, composti ognuno di sei persone e una guida, indipendentemente.

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