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Ebola: Europa si prepara ma basso rischio per occidente

(Keystone-ATS) L’Europa si prepara ad affrontare il virus Ebola, anche se il rischio che l’epidemia varchi i confini dell’Africa e approdi in Occidente, affermano le autorità Ue, è in realtà basso. Domani l’emergenza sarà affrontata dal Consiglio europeo.

Gli ultimi dati dell’Organizzazione mondiale della Sanità confermano infatti l’aggravarsi della situazione in Africa occidentale: i casi “probabili, confermati e sospetti”, afferma oggi l’Oms, sono 3.052 con 1.546 decessi, e sempre oggi si registra una prima infezione da virus Ebola anche in Senegal.

Si tratta di un giovane della Guinea che è stato messo in quarantena. Dal Belgio è invece giunta la notizia di un primo caso sospetto: un collaboratore di Medici senza frontiere (Msf), rientrato da poco dall’Africa, si è sentito male a Bruxelles presentando febbre elevata. Visti i sintomi, è stato ricoverato e messo in quarantena: anche se i primi test hanno dato esito negativo, i sanitari hanno indicato che per essere completamente sicuri bisognerà aspettare un nuovo esame che sarà effettuato lunedì.

Insomma, il virus continua a fare vittime in Africa ma il timore che possa comunque ‘avvicinarsi’ all’Europa resta concreto: per questo, i Paesi occidentali si stanno preparando a fronteggiare qualunque evenienza. Domani il Consiglio europeo varerà il coordinamento di tutte le attività di prevenzione e di emergenza dei singoli Paesi europei. Serve un intervento dell’Oms sostenuto dall’Onu per mettere in sicurezza i confini dei Paesi africani colpiti e migliorarne le condizioni sanitarie.

A confermare che c’è un “basso rischio di essere contagiati” nell’Ue e che è “molto improbabile che il virus raggiunga l’Europa” è anche il portavoce del commissario Ue alla salute Tonio Borg. Fonti Ue avvertono però che l’intera struttura dei paesi colpiti dal virus è messa in pericolo, dall’agricoltura al commercio al cibo. Da qui l’invito a “maggiori finanziamenti” della comunità internazionale e a “non isolare” i paesi colpiti. Preoccupazione è stata espressa pure dal Fondo Monetario Internazionale (Fmi), che sta lavorando al calcolo dell’impatto di Ebola in particolare sull’economia di tre paesi africani.

Intanto, la scienza cerca un’arma per arginare il virus: partiranno negli Stati Uniti la prossima settimana i primi test su esseri umani sani del vaccino sperimentale GSK-Nih, nei laboratori dell’Istituto nazionale della salute Usa (Nih) a Bethesda. Nei prossimi giorni i test del vaccino cominceranno anche nel Regno Unito e in Gambia e nel Mali e si sta considerando la possibilità di ampliarli alla Nigeria. Gli esperti si aspettano di avere dati sufficienti già entro la fine dell’anno.

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