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Economiesuisse: crescita resterà solida, ma nessuna euforia

(Keystone-ATS) La congiuntura elvetica dovrebbe restare solida secondo Economiesuisse: per quest’anno la Federazione delle imprese svizzere si attende una crescita del prodotto interno lordo (PIL) del 2,3%, contro il +2,2% previsto in precedenza. Per il 2015 prospetta un incremento del 2%.

La maggior parte degli esperti congiunturali si aspetta una crescita del 2-2,2%; i più ottimisti sono quelli della Raiffeisen, che pronosticano un +2,6%.

Le prospettive sono solide, ma non euforiche, afferma Economiesuisse. Mentre l’economia americana accelera e l’Europa esce dalla recessione registrando una leggera crescita, l’Asia perde chiaramente una parte del suo dinamismo. Tuttavia “la Svizzera ha l’opportunità di esportare nel mondo intero e di approfittare così della crescita, ovunque essa abbia luogo”, sottolinea l’organizzazione.

Malgrado il franco forte e i mercati esigenti, le esportazioni cresceranno fortemente, del 4,5% nel 2014 e del 4% nel 2015. Il vigore dovrebbe così raddoppiare rispetto all’anno scorso, quando erano progredite di appena il 2%.

Particolarmente dinamiche saranno l’industria orologiera e delle materie plastiche così come quella chimica e quella farmaceutica, rileva ancora Economiesuisse. Ma anche le esportazioni dell’industria delle macchine, degli equipaggiamenti elettrici e dei metalli registreranno un forte aumento. Da canto suo l’industria tessile ha ripreso a crescere da poco.

Parallelamente aumenteranno pure le importazioni dei prodotti semilavorati richiesti per le esportazioni, mentre le importazioni destinate all’economia interna godranno del consumo stabile delle economie domestiche.

Anche le esportazioni di servizi andranno bene. Il turismo approfitterà della ritrovata stabilità economica in Europa. I servizi finanziari si svilupperanno malgrado un ambiente difficile, in particolare grazie alla soluzione progressiva delle questioni legate alle incertezze giuridiche.

Nell’insieme, le esportazioni aumenteranno di più che le importazioni. Queste ultime dovrebbero salire del 3,9% quest’anno e del 3,7% il prossimo, contro solo un +1,6% nel 2013.

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