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Edilizia: giornata di protesta contro i datori di lavoro

(Keystone-ATS) Giornata di protesta oggi nell’edilizia svizzera: diversi cantieri a Ginevra, Losanna, Zurigo e Berna rimarranno fermi e nelle prime tre città saranno organizzate anche manifestazioni. I sindacati rimproverano ai datori di lavoro di aver fatto naufragare le trattative per un nuovo Contratto nazionale mantello (CNM) del settore.

Il personale del ramo esige più protezione contro il dumping salariale e maggiori tutele in caso di malattia, incidente o impossibilità di lavorare a causa del brutto tempo, indicano Unia e Syna in un comunicato odierno. Secondo le due organizzazioni la pressione sulle maestranze non fa che aumentare: lo scorso anno il fatturato del settore è cresciuto del 3,1%, mentre il numero degli occupati è calato del 3,5%. A fare le spese di questa evoluzione è la salute degli operai.

Da parte sua la Società svizzera degli impresari costruttori (SSIC) aveva proposto un aumento dell’1,5% dello stipendio, più indennità varie che – convertite in salario – rappresentano circa un +0,75% in busta paga. Visto che però, nonostante lunghi negoziati, non è stato possibile trovare un’intesa il padronato punta a una semplice proroga del CNM, per evitare che il settore nel 2012 precipiti nel vuoto contrattuale (cosa peraltro già avvenuta in passato).

Ma i rappresentanti dei lavoratori non ci stanno, considerando questa mossa solo una tattica dilatoria per evitare di risolvere i gravi problemi esistenti. I sindacati sono inoltre pronti anche a ingranare una marcia più alta: sono infatti già stati sbloccati i fondi per finanziare un eventuale sciopero.

La mobilitazione odierna non interessa il Ticino. A sud delle Alpi la giornata di protesta si terrà fra una settimana, il 2 dicembre.

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