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Egitto: elezioni, scarsa affluenza in terzo turno

(Keystone-ATS) Affluenza alla urne più ridotta rispetto al passato, nel terzo turno di votazioni cominciato oggi – e che si concluderà domani – per le elezioni della camera bassa egiziana, l’Assemblea del Popolo. Al voto sono chiamati 14 milioni circa di cittadini di nove governatorati, dopo quelli degli altri 18 nei quali si sono disputati i primi due turni.

Non sono stati distribuiti dati dalla Commissione Elettorale, ma osservatori dichiarano a giornalisti che solo nell’Alto Egitto, ed in particolare nella città di Qena e dintorni, gli elettori sono affluiti in numero consistente. Secondo Egypt Indipendent, il sito online del quotidiano indipendente Al Masry Al youm, un intenso dibattito si è sviluppato negli ultimi mesi in Alto Egitto, tra elettori e candidati desiderosi di evitare il ripetersi di risultati scontati come succedeva nelle elezioni “bulgare” del regime di Mubarak. Sarebbe stata discussa la possibilità di sottrarsi all’influenza dei clan tribali e dei gruppi di potere che hanno consentito in passato ad alcuni boss locali di affermarsi senza difficoltà nelle cariche pubbliche e che di recente sono stati contestati anche con manifestazioni molto affollate.

Particolare attenzione, riferiscono fonti ufficiali, è stata dedicata dal governo e dal Consiglio Supremo delle Forze Armate, che gestisce il paese dalla dimissioni di Mubarak, alla situazione nel nord del Sinai, dove tensioni si sono avute in varie occasioni tra residenti e reparti di polizia oltre che con i rappresentanti delle istituzioni. I beduini, in particolare, vengono accusati di voler esercitare un controllo autonomo sui propri territori di residenza, specie al confine con Israele. Il governo ha tra l’altro disposto la chiusura del valico di Rafah, alla frontiera tra Egitto e Striscia di Gaza, nei due giorni delle votazioni. Violazioni delle norme elettorali sono state segnalate in vari seggi, soprattutto da parte di candidati che hanno continuato a far propaganda anche dopo la scadenza dei termini ed in prossimità sei seggi. Vicino Qena si è anche avuta una sparatoria con feriti.

Nutrito servizio d’ordine anche nei pressi dell’Accademia di Polizia nella cui sede si è tenuta una nuova udienza del processo cominciato il 3 agosto contro l’ex rais, Hosni Mubarak, accusato di aver ordinato l’uccisione di manifestanti che parteciparono alla rivoluzione del 25 gennaio e ottennero, dopo 18 giorni di proteste ininterrotte, la caduta del regime. La pubblica accusa, che tiene la requisitoria anche domani e dopodomani, ha definito Mubarak “un tiranno che ha falsificato la volontà del popolo nelle elezioni”, “che ha diffuso la corruzione ed ha mandato il paese in rovina, cercando di passare il potere al figlio Gamal”.

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