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Egitto: militari in forze si preparano a giornata disordini

(Keystone-ATS) Militari e polizia sono schierati in forze al Cairo e nel resto dell’Egitto in previsione di una nuova giornata di disordini e di violenze fra manifestanti favorevoli al deposto presidente Mohamed Morsi dei Fratelli Musulmani e i suoi oppositori.

Sulla piazza Tahrir al Cairo gruppi di manifestanti anti-Morsi si stanno già raggruppando, riunendosi a quelli che sono lì accampati. La Fratellanza, dal canto suo, ha promesso che non cesserà la sua mobilitazione fino a quando il presidente deposto dai militari non tornerà al suo posto e ha invitato i suoi seguaci a scendere in piazza “a milioni” contro quello che viene definito lo “stato di polizia” instaurato con il colpo di stato e contro la nomina del nuovo premier.

Oggi andranno avanti i negoziati sulla sua nomina e sulla formazione del governo di transizione dopo che ieri è circolato il nome del Nobel per la Pace Mohammed El-Baradei, ex segretario generale dell’Aiea (Agenzia internazionale per l’energia atomica) inviso alla Fratellanza, ma che potrebbe non essere l’unica opzione, come trapelato in nottata.

Nella sola giornata di venerdì le violenze fra opposte fazioni e fra manifestanti e forze di sicurezza hanno lasciato in terra almeno 30 morti. Durante la notte un gasdotto che collega l’Egitto alla Giordania, è esploso nel Sinai, una delle aree dell’Egitto più esposte alla violenza.

Non è chiaro se si sia trattato di un incidente o di un attentato. Il gasdotto, che trasporta gas verso la Giordania, è stato attaccato almeno una decina di volte dalla caduta del rais egiziano Hosni Mubarak nel 2011.

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