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Enciclica “Laudato sì”: cura del creato e modello sviluppo

(Keystone-ATS) Papa Francesco, nell’attesa enciclica “Laudato sì” pubblicata oggi, rivolge un appello a “proteggere la casa comune”, controllando surriscaldamento climatico e altri danni ambientali

Il testo chiede anche di cambiare modello di sviluppo, per i “poveri”, e “per uno sviluppo sostenibile e integrale”.

Ecco in sintesi alcuni punti chiave dell’enciclica.

– Già il “salvataggio a ogni costo delle banche è stato fatto pagare alla popolazione”: oggi non facciamo pagare ai popoli il prezzo della crescita ad ogni costo, “rallentiamo il passo”, e puntiamo a uno “stile di vita” conciliabile con la difesa integrale dell’ambiente e della vita di tutti i popoli.

– “L’esaurimento di alcune risorse” crea “uno scenario favorevole per nuove guerre, mascherate con nobili rivendicazioni”. E d’altra parte “la guerra causa sempre gravi danni all’ambiente e alla ricchezza culturale dei popoli, i rischi diventano enormi pensando a armi nucleari e biologiche”.

– Il mercato “crea un meccanismo consumistico compulsivo per piazzare i suoi prodotti”. Ma questo non può essere il “paradigma” di vita dell’umanità oggi. Sia per il senso della esistenza che per la sostenibilità delle economie, serve un cambiamento di “stile di vita”.

– Il modello consumista è completamente disinteressato al “bene comune”. Realizzare una “cittadinanza ecologica” invece porta a una serie di “azioni quotidiane” che hanno di mira la cura del creato, e uno sviluppo equo. La enciclica ne elenca varie, dal consumo equo e solidale, al minor uso di condizionatori, alla gestione dei rifiuti.

– “Cosa significa il comandamento ‘non uccidere’ quando un venti per cento della popolazione mondiale consuma risorse in misura tale da rubare alle nazioni povere e alle future generazioni ciò di cui hanno bisogno per ‘sopravvivere’?”.

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