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Energia: partiti borghesi scontenti del Consiglio federale

(Keystone-ATS) I partiti borghesi sono i più scontenti del progetto di Strategia energetica 2050, di cui il Consiglio federale ha trasmesso oggi al parlamento il primo pacchetto di misure, che mira ad un maggior uso delle fonti rinnovabili e ad una riduzione parallela dei consumi.

A loro avviso, il progetto governativo è caratterizzato dal dirigismo statale e dall’insufficienza di libertà di mercato; le sovvenzioni e le tasse proposte saranno messe in atto a scapito dei contribuenti e soffocheranno ogni forma di concorrenza.

L’Unione democratica di centro (UDC) afferma che, nonostante le risposte negative ricevute in procedura di consultazione, il Consiglio federale “ha mantenuto ostinatamente la sua rotta socialista e dirigista”. In tal modo sarà impossibile avere un approvvigionamento energetico sicuro, indipendente dall’estero, a prezzi sostenibili e in grado di affermarsi nel futuro. Secondo l’UDC le tasse e multe previste dal progetto sono suscettibili di dissanguare l’economia di mercato e la classe media in particolare.

Sulla stessa lunghezza d’onda il Partito liberale radicale (PLR), rimpiangendo la mancanza di orientamento di mercato. Sia PLR che UDC criticano anche la prevista riforma fiscale ecologica. Ma se il primo chiede una votazione federale su tutto il pacchetto della Strategia energetica 2050, il secondo vuole che il popolo si esprima sull’uscita dal nucleare.

I Verdi Liberali (PVL) vogliono “meccanismi di mercato, e non sempre più regolamentazioni, sovvenzioni e burocrazia”. Malgrado la proposta governativa vada nel buon senso, le misure per la sua messa in opera “sono insufficienti e minacciano l’aspetto economico della svolta energetica”, afferma il presidente Martin Bäumle. Inoltre il Consiglio federale non avrebbe dovuto rimandare alle calende greche la riforma fiscale ecologica.

Il Partito borghese democratico (PBD) coglie l’occasione per reclamare “una discussione senza paraocchi”. Secondo il PBD, solo con un’adeguata riforma fiscale a partire dal 2020 si potranno raggiungere in modo economicamente interessante e sostenibile a lungo termine gli obiettivi della strategia energetica 2050. I meccanismi di incitazione fiscale proposti dal Consiglio federale sono liberali e conformi all’economia di mercato, al contrario delle sovvenzioni, sottolinea il partito.

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