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Energia: premio Watt d’Or 2020 a cinque progetti

Il sistema di immagazzinamento di calore del campus di Hönggerberg del Politecnico federale di Zurigo è uno dei cinque progetti premiati. KEYSTONE/CHRISTIAN BEUTLER sda-ats

(Keystone-ATS) Cinque progetti hanno vinto il Watt d’Or 2020, premio dell’Ufficio federale dell’energia (UFE) assegnato per la tredicesima volta. Il trofeo sarà consegnato stasera a Berna dalla giuria presieduta dall’ex parlamentare Pascale Bruderer.

Nel quadro del concorso, scrive l’UFE in una nota odierna, sono stati inoltrati 45 progetti, valutati da un gruppo di esperti. In 19 sono stati selezionati per la tornata finale.

L’obiettivo del riconoscimento è far conoscere prestazioni fuori dal comune in ambito energetico, motivando in questo modo economia, politica e pubblico a scoprire i vantaggi delle tecnologie d’avanguardia. Ai premiati non viene versata alcuna somma in denaro.

Quattro le categorie previste: tecnologie energetiche, energie rinnovabili, edifici e territorio e mobilità efficiente. Per quest’ultima, i vincitori proclamati sono stati due.

Per le tecnologie energetiche ha prevalso la Scuola universitaria di scienze applicate di Zurigo (ZHAW) insieme a Schmid Hutter AG Winterthur e Meyer Orchideen AG grazie a una rete di approvvigionamento energetico termochimica in una serra di orchidee. Nel canton Zurigo, la Meyer Orchideen produce da quasi dieci anni fiori in modo neutrale, in collaborazione con la ZHAW e il fabbricante di impianti di ventilazione Schmid Hutter. Il consumo per la climatizzazione è ridotto fino al 50%.

Nella energie rinnovabili, si è imposta la Regio Energie Solothurn con Archie, un archeobatterio che produce flatulenze contenenti metano biologico. Archie mangia idrogeno e CO2 e li trasforma in biometano, che viene poi immesso nella rete di gas naturale, spiega l’UFE. Il processo avviene in un impianto ibrido di Zuchwil (SO), in funzione dal 2015.

Nella categoria edifici e territorio il premio se l’è portato a casa il Politecnico federale di Zurigo, per la sua cosiddetta “rete anergetica”, un sistema di distribuzione a bassa temperatura, del campus di Hönggerberg. Questa struttura ospita ogni giorno oltre 12’000 persone, che consumano come una piccola città. Dal 2012 esistono campi di sonde geotermiche a 200 metri di profondità: qui, lo spreco di calore viene immagazzinato in estate e utilizzato per il riscaldamento in inverno.

Infine, nel settore mobilità efficiente, sono stati gratificati per il loro lavoro in due: l’azienda di famiglia Viktor Meili AG di Schübelbach (SZ) e la Designwerk Products AG di Winterthur (ZH). La prima sviluppa veicoli comunali elettrici, che raggiungono una potenza almeno pari a quelli diesel e hanno ricariche di batteria con lunga durata di utilizzazione. Poco rumorosi, consentono di risparmiare in totale circa 100’000 franchi durante il ciclo di vita.

La seconda società ha invece ideato il Futuricum Collect 26E, un camion elettrico da 26 tonnellate per la raccolta rifiuti. Questi veicoli silenziosi vengono utilizzati quotidianamente a Thun (BE), Morat (FR), Losanna e Neuchâtel. Costano circa il doppio dei modelli diesel, ma le spese d’esercizio risultano dell’80% inferiori.

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