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Energia: Verdi liberali non credono in riuscita loro iniziativa

(Keystone-ATS) I Verdi liberali non credono nella riuscita della loro iniziativa per una “Imposta sull’energia invece dell’IVA”, posta in votazione popolare l’8 marzo prossimo. Il partito spera però che la sua proposta, sostenuta in parlamento solo dai Verdi, ottenga “un risultato dignitoso”, al fine di suscitare sufficiente attenzione sulla problematica.

Se i sì all’iniziativa raggiungessero circa il 30% sarebbe un risultato positivo, se invece non superassero il 20% sarebbe una delusione, ha detto oggi il presidente del partito, Martin Bäumle, in occasione del lancio della campagna di votazione.

La modifica costituzionale proposta dai Verdi liberali prevede di introdurre un’imposta maggiore sulle energie non rinnovabili e inquinanti – come petrolio, gas naturale, carbone e uranio – e di compensare questa pressione fiscale supplementare tramite la soppressione dell’IVA.

La tassa sarebbe calcolata per kilowattora (kWh) di energia primaria. L’aliquota dell’imposta sarebbe determinata in modo che il gettito corrisponda ad una percentuale fissa del prodotto interno lordo. Dovrebbe fruttare gli stessi introiti dell’IVA prima della sua abolizione. Ogni vettore energetico potrebbe essere assoggettato a un’aliquota diversa in funzione del suo bilancio ecologico globale. Sostituendo una tassa di finanziamento con una di incitazione, le energie di origine idrica, solare, eolica e da biomassa diverrebbero concorrenziali.

Solo una riforma fiscale ecologica aprirà realmente la strada ad una svolta energetica, accelerando il passaggio da fonti fossili alle energie pulite, ha affermato Bäumle in conferenza stampa a Berna. Secondo il consigliere nazionale zurighese ne approfitterebbero sia gli imprenditori sia le economie domestiche che adottano un comportamento più ecologico e che riduca i consumi d’energia.

Una tassa sulle energie non rinnovabili sarebbe “incredibilmente efficace” per limitare lo sperpero e favorire le energie “verdi”, ha aggiunto il vicepresidente del partito, Laurent Seydoux. Inoltre – ha sottolineato il ginevrino – la grande innovazione dell’iniziativa è quella di eliminare l’IVA, ritenuta antisociale e complicata per le 300’000 piccole e medie imprese svizzere.

I Verdi liberali hanno d’altro canto contestato la cifre avanzate dalla consigliere federale Eveline Widmer-Schlumpf, che il 7 gennaio ha invitato popolo e Cantoni a bocciare l’iniziativa. Secondo la ministra delle finanze, la benzina potrebbe rincarare di 3 franchi al litro e l’elettricità di 33 centesimi al chilowattora.

Secondo Bäumle la benzina raggiungerebbe tale livello di prezzo eventualmente tra 20 o 30 anni. Il consigliere nazionale lucernese Roland Fischer ha invece calcolato che “l’incremento di costo sarebbe di 13 centesimi per l’elettricità e di 1,30 franchi per la benzina”.

Tuttavia, prestando attenzione ai consumi energetici, tutte le categorie di economie domestiche approfitterebbero finanziariamente della riforma proposta dai Verdi liberali. Ad esempio, una famiglia con uno o due figli e un salario lordo di 8700 franchi potrebbe risparmiarne 130 al mese. Per la stessa economia domestica la fattura crescerebbe di 165 franchi mensili se invece non adottasse un migliore comportamento nell’uso dell’auto e dell’abitazione.

I Verdi liberali negano inoltre che la loro riforma sia problematica dal punto di vista socio-politico. Secondo i calcoli degli iniziativisti, una famiglia che dispone di 3500 franchi al mese avrebbe un supplemento di spesa di 13 franchi (+0,4%) rispetto al sistema attuale con l’IVA. Ma con un minimo adattamento delle abitudini di consumo la pressione fiscale diminuirebbe rispetto ad oggi anche per i nuclei a basso reddito.

Una famiglia media – con figli, abitazione di 4 locali, 20’000 km percorsi in auto – pagherebbe 5 franchi in più confronto al sistema odierno. Anche in questo caso però con la riforma proposta essa potrebbe risparmiare migliorando leggermente l’utilizzo energetico. Per una economia domestica che usa solo energie rinnovabili la pressione fiscale diminuirebbe dell’1,8%.

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