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Energia solare: oggi non ha mercato, dice direttore filiale BKW

(Keystone-ATS) L’energia solare presenta un enorme potenziale, ma attualmente non ha mercato: lo afferma Franz Bürgi, direttore di Sol-E Suisse, la filiale del gigante elettrico bernese BKW attiva nel settore delle fonti rinnovabili. Nonostante gli ambiziosi nuovi scenari energetici schizzati dal Consiglio federale l’azienda, invece che investire, sta tagliando capacità.

“È vero che Sol-E Suisse è colpita proporzionalmente in modo più marcato degli altri comparti di BKW dalle misure di risparmio annunciate la settimana scorsa”, ammette Bürgi in un’intervista pubblicata oggi dalla Berner Zeitung. “Naturalmente ci impegniamo a fondo per favorire le energie alternative, ma non è possibile investire qualsiasi cifra in progetti che non rendono sotto l’aspetto economico perché i costi di produzione non sono concorrenziali”.

“A medio termine la priorità, fra le fonti rinnovabili, sarà data all’energia idroelettrica e a quella eolica, perché è lì che vediamo il maggiore potenziale, sia per quantità che per redditività”, spiega lo specialista. Nel settore della biomassa la società intende invece frenare: il mercato delle materie prime è infatti già ora sotto pressione.

E il solare? “Sol-E Suisse gestisce oltre 15 impianti fotovoltaici e valuta altri progetti. L’energia solare ha senza dubbio un enorme potenziale. Il problema sta attualmente nell’assenza di uno sbocco per l’energia prodotta. Stiamo quindi valutando nuovi modelli d’affari”, osserva Bürgi.

Intanto però Swissolar prevede che fra 20 anni il 20% della corrente sarà prodotto dal sole: non c’è contraddizione? Tecnicamente – risponde il manager – l’obiettivo è sicuramente realizzabile, ma si tratta di vedere se entro quella data vi saranno modelli economici che contemplino una produzione così elevata di energia solare. La produzione decentralizzata e irregolare tipica di questa fonte costringe infatti ad adattare le reti elettriche e a trovare soluzioni per creare le riserve necessarie quando non splende il sole.

Un anno fa BKW si era posta come obiettivo per il 2030 una produzione annuale di 0,6 terawattora, una quantità pari a un quinto della resa della sua centrale nucleare di Mühleberg. Nel frattempo ha però rinunciato a un traguardo preciso e valuta i progetti in base alla loro redditività. L’obiettivo è comunque quello di avere quanto più energia verde possibile, afferma Bürgi.

Questo potrebbe significare che nel 2030 le fonti rinnovabili produrranno meno di quanto inizialmente previsto? “Se si riuscirà a raggiungere quel valore dipende da molti fattori, in particolare dall’efficienza economica e dal grado di accettazione dei nuovi impianti”.

Ma se le cose stanno così, come si potrà compensare l’elettricità che verrà a mancare quando sarà spenta la centrale di Mühleberg? “Questo non è il tema qui in discussione”, taglia corto Bürgi. “All’interno della BKW io sono solo addetto alle energie rinnovabili”.

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