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Esportazioni belliche: calo del 20% nel 2012

(Keystone-ATS) Calano le esportazioni di materiale bellico: nel 2012 la Svizzera ha venduto armi e attrezzature militari per un importo totale di 700,4 milioni di franchi. Tale dato è inferiore del 20% rispetto all’anno precedente (-173,2 milioni). Lo indica la Segreteria di Stato dell’economia (SECO) in una nota.

Il maggior cliente dell’industria bellica elvetica è la Germania che ha acquistato merce per un valore di 245,4 milioni. Seguono gli Emirati Arabi Uniti con 132,8 milioni, l’Italia con 61,1 milioni, gli Stati Uniti con 32,4 milioni e l’India con 26,9 milioni.

La forniture agli Emirati Arabi Uniti riguarda aerei da addestramento Pilatus non armati. Normalmente, spiega la SECO, queste esportazioni non sottostanno alla legge sul materiale bellico, ma dato che non è stato possibile escludere che tali velivoli venissero modificati per poter portare armi, il governo ha deciso di farli rientrare nel campo d’applicazione della citata legge. La vendita di tali apparecchi era peraltro stata temporaneamente sospesa la scorsa estate in seguito alla scoperta in Siria di granate elvetiche vendute agli Emirati.

Più in generale, nel 2012 sono state inoltrate alla SECO 2399 domande di esportazione (2011: 2459). Di queste ne sono state accettate 2396, per un valore pari a 2 miliardi di franchi, mentre 3 (2011: 5) sono state respinte (per valore di 0,6 milioni). Le domande non accolte concernevano armi leggere e di piccolo calibro destinate principalmente a paesi asiatici.

Nell’anno in rassegna sono inoltre state depositate da parte degli esportatori 79 (2011: 54) domande preliminari d’esportazione. 26 (2011: 20) hanno ottenuto una risposta negativa e concernevano prevalentemente paesi africani e asiatici.

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