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Esportazioni orologiere: calo del 7,9% in settembre

(Keystone-ATS) Continua il calo delle esportazioni orologiere: in settembre sono stati venduti prodotti per 1,81 miliardi di franchi, in calo del 7,9% rispetto allo stesso mese del 2014. L’evoluzione è stata particolarmente negativa in Asia mentre in Europa i dati sono positivi.

In termini di volume – indica la Federazione dell’industria orologiera (FH) in una nota – in settembre si è assistito a una flessione dell’8,1% a 1,71 milioni di orologi esportati. Per i prodotti in acciaio, la categoria più venduta, c’è stata un calo del 17,0% a 1,28 milioni di unità, per un valore complessivo di 661,2 milioni di franchi (-10,6%).

Scende anche l’export degli orologi realizzati con metalli preziosi, con vendite in calo del 12,7% a 42’600 unità, con un valore in diminuzione del 9,7% a 628,7 milioni di franchi.

Hong Kong e gli Stati Uniti si confermano essere i mercati più interessanti per l’orologeria svizzera, ma fanno registrare entrambi un chiaro ribasso. L’export in direzione dell’ex colonia britannica è calato del 18,2% a 310,5 milioni di franchi, quello verso gli USA del 17,6% a 185,6 milioni. Per gli Usa si tratta della flessione più sensibile degli ultimi cinque anni, ma che si inserisce in una tendenza globalmente positiva in atto dal 2013.

Il terzo Paese, il Giappone, fa invece segnare una progressione: +3,6% a 117,3 milioni. In Europa il principale mercato è la Germania che fa segnare una crescita del 6,9% a 116,4 milioni di franchi. Segue l’Italia, con 115,7 milioni (+2,8%). La Cina perde invece posizioni e si situa ora solo al sesto posto, con vendite pari a 108,9 milioni (-13,0%).

Più in generale, il calo delle esportazioni in settembre si è verificato il tutti i settori, da quelli di bassa gamma a da quelli di lusso. La flessione più marcata (-18,3% in termini di volume, -14,5% in termini di valore) è stata fatta segnare dagli orologi di un valore compreso tra i 200 e i 500 franchi.

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