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Europa: al via ESM, ma è braccio di ferro su Tobin Tax

(Keystone-ATS) I ministri delle Finanze della zona euro hanno siglato a Lussemburgo l’ultimo atto formale per il lancio del fondo salva-stati Esm, il paracadute contro la crisi del debito e gli attacchi della speculazione che sarà in grado di dispensare aiuti fino a 200 miliardi entro la fine di ottobre sui 500 miliardi di dotazione.

“È una buona notizia per l’Europa, una tappa storica nella costruzione dell’Unione monetaria”, ha dichiarato soddisfatto il presidente dell’Eurogruppo Jean-Claude Juncker.

Nel momento in cui il parafuoco dell’eurozona diventa operativo, sembra allontanarsi la prospettiva di una richiesta di aiuti da parte della Spagna, che solo pochi giorni fa era data per imminente, mentre l’Italia conferma di non avere bisogno di programmi di assistenza.

“Il governo ritiene che l’Italia abbia fatto ottimi progressi e mantiene la valutazione secondo la quale una richiesta di aiuti non è necessaria”, ha detto il ministro dell’Economia Vittorio Grilli. Il titolare del Tesoro ha anche confermato l’intenzione dell’esecutivo di “fare di tutto” per evitare l’aumento dell’Iva ed ha detto di attendersi per il prossimo anno una dinamica al ribasso per i tassi di interesse sul debito.

Intanto però, uno studio della BCE, lancia un allarme disoccupazione guardando a Roma: con l’inclusione dei cosiddetti “scoraggiati”, che hanno smesso di cercare lavoro, il tasso di disoccupazione sarebbe al 12,5%, oltre 4 punti sopra le stime ufficiali e al sesto posto più alto nell’Eurozona.

Ad animare la discussione tra i ministri delle Finanze è però l’introduzione a livello europeo di una Tobin tax, una tassa sulle transazioni finanziarie che Francia e Germania vogliono fare partire in Europa con lo strumento della cooperazione rafforzata. La procedura consente ad almeno 9 paesi di andare avanti anche quando tutti gli altri sono contrari.

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