Europa vieta scoperto, 4 autorità vigilanza all'unisono
Chiedere trasparenza non bastava più, serviva un segno più incisivo per 'raffreddare' la volatilità dei mercati, ma soprattutto serviva un'azione coordinata a livello europeo. Le Autorità di vigilanza di Italia, Spagna, Francia e Belgio si sono mosse all'unisono, con il coordinamento dell'Esma, European Securities and Markets Authority e hanno vietato le vendite allo scoperto sui titoli del settore finanziario unendosi così alla Grecia che ha preso un analogo provvedimento il 9 agosto e alla Germania, che però ha vietato solo quelle 'naked', quando cioè il venditore non consegna l'azione al momento della conclusione dell'affare.
Quello varato tra ieri e oggi dai quattro 'controllori' è un provvedimento a termine di 15 giorni, ma la Consob italiana e le sue 'consorelle' non abbassano la guardia. "I regolatori europei continueranno a monitorare attentamente i mercati, compresi gli effetti delle misure adottate" commenta un portavoce dell'European Securities and Markets Authority interpellato dall'ANSA. "Le misure in quanto tali e il loro periodo (di applicazione, ndr) rimarrà sotto esame" aggiunge il portavoce.
Il 'cordone sanitario' per ora si è stretto intorno ai titoli di banche e assicurazioni ora però, lo sollecita la Commissione Ue, servono regole comuni per tutto il Vecchio Continente. "La nostra politica monetaria sarebbe più efficace e coordinata se ci fosse un quadro europeo unico per tutti sulle vendite allo scoperto" commenta Chantal Hughes, portavoce del commissario al Mercato Interno Michel Barnier ricordando che a settembre vi sarà anche la revisione della direttiva sul 'Market abusè. Nelle maglie di quest'ultima finisce chi specula sui mercati e le proposte della Commissione intendono rafforzare le sanzioni amministrative e penali, fino al carcere nei casi più gravi, per rendere ancor più trasparenti tutti i tipi di transazioni finanziarie in Europa. Serve un quadro armonizzato perchè spesso, sottolineano da Bruxelles, è che gli speculatori si muovono sui mercati dove le sanzioni sono più deboli o meno probabili.
Il 5 luglio, nell'ultima riunione prima della pausa estiva, a Strasburgo l'Unione Europea ha appoggiato le proposte che mirano ad alzare il livello di vigilanza sui credit default swap e in particolare sull'ipotesi di vietare le vendite allo scoperto di titoli di Stato. L'europarlamento ha anche invitato i governi europei a conferire poteri straordinari all'Esma per bypassare le autorità di vigilanza nazionali mentre ad oggi quello che può fare la super Authority è solo coordinare. E dopo le delibere di oggi Francia e Germania tornano in prima linea nella richiesta di accelerare l'approvazione delle regole Ue sia per vietare le vendite allo scoperto sia per limitare il campo dei credit default swap mentre il commissario Barnier ha lanciato un appello a Consiglio e Parlamento Ue (sono loro che devono approvarle ora) affinchè votino al rientro dalla pausa estiva.