Prospettive svizzere in 10 lingue

Fabrice in Polonia già il giorno dopo

(Keystone-ATS) Fabrice A. si trovava già in Polonia il giorno dopo il delitto, commesso il 12 settembre. Nell’auto con cui è fuggito è stata ritrovata una multa della polizia polacca datata del 13 settembre alle 15.04, ha indicato oggi il procuratore generale del canton Ginevra, Olivier Jornot.

Il presunto omicida di Adeline si trova ora in detenzione a Stettino. È stato interrogato domenica dalla procuratrice locale, che ha voluto chiarire i motivi della sua presenza in Polonia. Questi elementi non sono stati comunicati agli inquirenti ginevrini.

“Siamo dipendenti dalla procedura di estradizione”, ha detto Jornot. Questa potrebbe durare da alcune settimane ad alcuni mesi, se il presunto killer si opporrà all’estradizione. La giustizia ginevrina non ha conferma del desiderio espresso da Fabrice A. di tornare in Svizzera.

Il Ministero pubblico ginevrino ha fornito tutti gli elementi necessari per la domanda d’estradizione all’Ufficio federale della giustizia, cui spetta la competenza di trasmettere i documenti alle autorità polacche.

L’inchiesta penale avviata a Ginevra per sequestro di persona, rapimento e assassinio dovrà determinare se l’uomo ha pianificato il suo gesto. Dovrà inoltre stabilire esattamente come è arrivato ad avere l’arma del delitto. Il coltello ritrovato nello zaino di Fabrice A. è quello che aveva acquistato durante la sua uscita accompagnata con Adeline. Jornot non ha voluto precisarne il modello.

L’inchiesta penale dovrà inoltre stabilire perché Fabrice A. e Adeline si sono ritrovati soli. Per riuscirvi occorrerà ricostruire il percorso seguito dalle decisioni prese dal Servizio di applicazione delle pene e delle misure (SAPEM) e dal centro di reinserimento La Pâquerette, dov’era detenuto il presunto omicida.

L’inchiesta penale – ha precisato il procuratore – non valuterà la pertinenza delle decisioni prese, un compito che spetta all’inchiesta amministrativa affidata all’ex consigliere di Stato Bernard Ziegler.

Toccherà invece all’inchiesta penale di chiarire come mai, fra il momento in cui la socioterapeuta e il detenuto avevano appuntamento (alle 11:00) al centro equestre di Bellevue (GE) e il momento (alle 14:59) in cui la polizia è stata avvertita della loro scomparsa sono intercorse quattro ore.

La polizia, dal canto suo, ha lanciato un’allerta nazionale e internazionale alle 16:06 ed ha immediatamente attivato la geolocalizzazione dei cellulari privato e professionale di Adeline. Alle 11:04, entrambi si trovavano a Bellevue; alle 14:07 un segnale li ha localizzati nelle vicinanze di Oberbipp (BE) e alle 15:01 nella regione di Basilea.

La prima battuta organizzata la notte da giovedì a venerdì nelle vicinanze del centro equestre non aveva permesso di rintracciare Adeline. Il suo corpo è stato ritrovato soltanto l’indomani, durante una seconda battuta. Mentre Jornot non ha voluto precisare le circostanze della sua morte, i genitori della giovane donna hanno indicato in un’intervista che la figlia è stata trovata sgozzata, legata ad un albero con del nastro adesivo.

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR