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Fca al lavoro per evitare multa, aspettando Trump

Il Ceo di Fiat Chrysler Automobiles Sergio Marchionne. KEYSTONE/AP/CARLOS OSORIO sda-ats

(Keystone-ATS) Ore di intenso lavoro ai piani alti di Fiat Chrysler Automobiles (Fca), nel quartier generale statunitense di Auburn Hills, non lontano da Detroit.

Si lavora sotto traccia per avviare le trattative con cui il gruppo guidato da Sergio Marchionne spera di uscire indenne dalla doppia inchiesta sulla violazione delle norme ambientali in vigore negli Usa: quella lanciata dall’Epa (l’agenzia federale per la protezione ambientale) e quella aperta a seguire dal Dipartimento di giustizia statunitense.

Per ora i contatti sono solo a livello tecnico, aspettando che negli Stati Uniti si insedi la nuova amministrazione guidata da Donald Trump, col presidente eletto che entrerà alla Casa Bianca venerdì 20 gennaio. Sulla scrivania dello Studio Ovale troverà anche il dossier Fca, che molto probabilmente spingerà il nuovo presidente a fare più in fretta del previsto nel rendere operativi i nuovi vertici dell’Epa affidati al “falco” Scott Pruitt, noto antiambientalista e come il tycoon scettico sul tema dei cambiamenti climatici dovuti all’inquinamento.

Senza contare l’interesse che Trump ha di non vedere colpito un gruppo come Fca che ha promesso la creazione di 2000 nuovi posti di lavoro negli Usa investendo un miliardo di dollari (1,02 miliardi di franchi) in Michigan e in Ohio, due degli Stati chiave che hanno dato la vittoria al tycoon.

C’è dunque da immaginarsi un cambio di rotta rispetto alla gestione attuale della politica industriale e delle politiche ambientali, queste ultime finora affidate da Obama all’attuale direttore dell’Epa Gina McCarty. Con Marchionne che non ha nascosto di confidare nel nuovo corso. E non è escluso che in queste ore siano in corso anche contatti con alcuni uomini del gruppo che cura la transizione verso la nuova amministrazione del presidente eletto per preparare il terreno dei futuri colloqui.

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