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Federali: barometro SSR, PLR e PS in crescita, Verdi e PBD in calo

(Keystone-ATS) PLR e PS in crescita, Verdi liberali in lieve rialzo e flessioni – seppure in modo contenuto – per UDC e PPD – e più marcato – per Verdi e PBD. È quanto risulta dal barometro elettorale della SRG SSR a quasi sei mesi dalle elezioni federali, realizzato da gfs.bern.

Emerge anche che la questione che più preoccupa i cittadini è quella della migrazione, seguita da rapporti con l’Ue, disoccupazione, ambiente, sanità e sicurezza sociale.

Se si votasse oggi – il sondaggio è stato realizzato tra l’11 e il 19 marzo presso circa 2000 elettori in tutte le regioni del paese – il primo partito rimarrebbe comunque l’Unione democratica di centro, con il 26,2% dei favori popolari (-0,4 punti rispetto alle elezioni federali del 2011), seguito dal Partito socialista con il 19,6% (+0,9) e dal Partito liberale radicale (16,3%), che con un aumento di 1,2 punti risulterebbe la formazione con la maggiore progressione. Al quarto posto risulterebbe il Partito popolare democratico, con l’11,8% (-0,5). I Verdi si attesterebbero al 7,5% (-0,9), ma non verrebbero raggiunti dai “cugini” Verdi liberali che si fermerebbero al 5,6% (+0,2).

Più distaccato il Partito borghese democratico di Eveline Widmer-Schlumpf, che otterrebbe il 4,6% delle preferenze (-0,8). Seguono partiti minori, quali il Partito evangelico (PEV, 1,9%) e l’Unione democratica federale (UDF, 1,0%), o quelli presenti solo a livello cantonale, come la Lega dei Ticinesi (0,8%). Il sondaggio ha un margine di errore di +/- 2,2 punti percentuali.

Sommando le percentuali di PPD e PBD, con il 16,4% i due partiti di centro assieme supererebbero, seppur di pochissimo e in modo statisticamente non significativo, il PLR (16,3%). In un’ipotetica alleanza ecologista, Verdi e Verdi liberali assieme otterrebbero invece il 13,1%, una percentuale non sufficiente per superare l’alleanza di centro o i liberali radicali. La polarizzazione, secondo il sondaggio, starebbe inoltre affievolendosi, visto che il PS guadagnerebbe consensi, ma non l’UDC. Le formazioni cosiddette di centro aumenterebbero, ma non più grazie a PVL e PBD, come avvenuto alle elezioni federali del 2011, bensì grazie allo stesso PVL e al PLR. Soprattutto quest’ultimo partito eserciterebbe un’attrattiva sugli elettori delusi delle altre formazioni.

Nel loro insieme i partiti di governo – rileva ancora il sondaggio – guadagnerebbero lo 0,4%. Ad eccezione del PLR, i partiti borghesi (UDC, PPD e in maniera maggiore il PBD) manifesterebbero problemi di mobilitazione dell’elettorato. Per quanto riguarda la partecipazione, il 48% degli interpellati dichiara di volersi recare alle urne.

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