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FFS: biglietti a bordo, sindacato chiede tolleranza

(Keystone-ATS) Dopo la decisione delle FFS di far pagare un supplemento a tutti i passeggeri non muniti di biglietto – eliminando di fatto gli acquisti a bordo – il Sindacato del personale dei trasporti (SEV) invita alla prudenza nell’applicazione della nuova politica.

La SEV, assieme alla sottofederazione del personale treno ZPV, invita le Ferrovie ad applicare l’obbligo di titolo di trasporto sui treni a lunga percorrenza con una certa tolleranza, si legge in una nota. Il personale vuole infatti continuare a svolgere il proprio dovere, ma con la possibilità di dimostrarsi tollerante nei casi motivati, nei riguardi del passeggero.

In particolare si registra una certa preoccupazione per quel che concerne i turisti che, pur essendo disposti ad acquistare un biglietto, a causa della loro non conoscenza delle condizioni locali si vedrebbero costretti a pagare dei supplementi sproporzionati.

“Il personale dei treni deve disporre della possibilità di dimostrarsi tollerante nei casi motivati. Dobbiamo quindi elaborare, unitamente ai partner sociali, regole particolari, che permettano di evitare potenziali conflitti”, ha affermato il segretario sindacale SEV Jürg Hurni.

Gli accompagnatori del treno devono quindi poter continuare a dimostrarsi ospitali ed assistere la clientela, evitando di essere considerati solamente degli addetti all’incasso supplementari. “Il personale deve poter continuare a svolgere regolarmente i controlli dei biglietti nel traffico a lunga percorrenza e garantire la qualità del servizio in questi treni”, ha aggiunto Hurni.

La decisione delle FFS

Le FFS hanno comunicato che, a partire dal cambiamento di orario a dicembre, il traffico a lunga distanza (treni IC, IR o ICN) sarà trattato come quello regionale: senza titolo di trasporto i viaggiatori dovranno pagare un supplemento.

In una nota, le Ferrovie hanno sottolineato come solo due passeggeri su mille acquistino ancora il biglietto a bordo, grazie anche a canali di vendita costantemente migliorati.

La nuova politica prevede eccezioni per i mezzi fortemente turistici, come la Ferrovia retica, l’AutoPostale e le imprese di navigazione, che potranno scegliere liberamente se vendere biglietti a bordo o meno.

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