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FINMA: molto lavoro nel 2013

(Keystone-ATS) Molto lavoro nel 2013 per la Finma, l’Autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari: controlli in loco, indagini preliminari e decisioni di “enforcement” (applicazione coercitiva delle disposizioni di legge) hanno registrato un forte incremento, si può leggere nel rapporto annuale pubblicato oggi.

Il numero di controlli in loco nelle banche è passato da 35 nel 2012 a 45 l’anno scorso, soprattutto a causa di un aumento degli accertamenti presso UBS e Credit Suisse (saliti da 14 a 20). Tra le assicurazioni i controlli sono rimasti stabili (41). Le indagini preliminari ancora aperte a fine anno erano 537, contro le 342 di un anno prima. Nel corso del 2013 ne sono state avviate 740 e ne sono state chiuse 545. Le decisioni di “enforcement”, infine, sono salite da 61 nel 2011 a 82 nel 2012 e a 110 l’anno scorso. Il rafforzamento della divisione Enforcement ha permesso di gestire “un numero crescente di procedimenti”, nota l’autorità di vigilanza.

Con il termine “enforcement” la Finma intende “tutte le attività di vigilanza nell’ambito delle quali è chiamata ad accertare, sulla base di indizi di violazione del diritto in materia di vigilanza, se è stata effettivamente commessa un’infrazione”. La Finma applica le norme della Legge federale sulla procedura amministrativa. Se riscontra una infrazione, nell’ambito del procedimento di “enforcement” ordina le misure necessarie tramite decisione impugnabile e ne sorveglia l’applicazione.

La vertenza fiscale con gli Stati Uniti figura fra i dossier principali che hanno occupato la Finma l’anno scorso. Altro tema di preoccupazione: il mercato immobiliare, che rimane “ancora in tensione”.

Buoni voti da organismi internazionali

Nel 2013 la Finma, costituita nel 2009, si è sottoposta ai programmi di audit del Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria e del Fondo monetario internazionale (FMI). Il Comitato di Basilea – indica la nota – ha valutato l’applicazione delle prescrizioni sui fondi propri secondo Basilea III nel diritto svizzero attribuendo “il voto migliore, un sigillo di garanzia per la piazza finanziaria svizzera”.

La presidente del consiglio d’amministrazione Anne Héritier Lachat, citata nel comunicato, valuta in modo positivo anche la cooperazione internazionale della Finma: laddove vengono sviluppati gli standard globali del settore, essa “è diventata una forza da considerare seriamente che rappresenta in modo attivo la posizione svizzera.”

Nel corso del 2013 alla Finma sono pervenute da parte di 73 autorità di vigilanza estere 493 richieste di assistenza amministrativa, che riguardavano 363 intermediari finanziari e 1218 clienti. Da parte sua nel 2013 ha inoltrato 55 richieste alle autorità competenti estere.

A livello mondiale la Finma si classifica, a suo dire, al terzo posto tra i maggiori destinatari di tali richieste, il che rilette l’importanza della piazza finanziaria elvetica nel private banking. E dalle statistiche della IOSCO (International Organization of Securities Commissions) emerge che essa si occupa di queste richieste “con piena soddisfazione delle autorità di vigilanza estere”, anche se la lunga durata della procedura e l’informazione preliminare dei clienti interessati “danno adito a critiche”.

Critiche in patria

Parecchie critiche sono state sollevate in Svizzera, tanto che il direttore Patrick Raaflaub ha dato le dimissioni a fine gennaio 2014. Critiche ha suscitato anche la nomina del 45enne britannico Mark Branson alla testa dell’Autorità di vigilanza a partire da aprile (membro della direzione dal 2010, è attualmente direttore ad interim): mettere Branson a guardia delle banche è come mettere una volpe a guardia di un pollaio, ha denunciato la sinistra.

Aumentano i ricavi

A livello contabile, per il 2013 la Finma annuncia un ricavo netto di 139,6 milioni milioni di franchi, contro i 121,9 del 2012, dei quali l’85% (2012: 84%) proveniente dalle tasse di vigilanza. Le spese di esercizio ammontano a 126,8 milioni (112,5 milioni l’anno prima), a causa principalmente del potenziamento dell’organico. A fine 2013 la Finma contava 504 dipendenti per 468 posti di lavoro a tempo pieno (2012: 477/442). Per quest’anno non è pianificato alcun incremento significativo dell’organico.

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