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Fisica: osservata per la prima volta metamorfosi neutrino

(Keystone-ATS) BERNA – Dopo oltre tre anni di ricerche e miliardi di miliardi di particelle in viaggio da una parte all’altra delle Alpi, nei laboratori dell’Istituto nazionale italiano di fisica nucleare (Infn) del Gran Sasso, negli Appennini, per la prima volta al mondo è stata osservata, in modo diretto, una metamorfosi del neutrino. La trasformazione, cioè, di un neutrino in un altro. In altre parole, secondo quanto scoperto dagli scienziati, una delle particelle più piccole e sfuggenti fino ad ora conosciute, può cambiare identità.
Ad annunciarlo è l’Infn sottolineando che si tratta di una “scoperta che apre le porte a una nuova fisica”. “Serviranno ovviamente altre osservazioni di neutrini ‘mutanti’ – spiega l’istituto – per avere la certezza definitiva della scoperta”.
Il fenomeno è stato osservato dall’esperimento internazionale Opera. Il neutrino, al termine di un viaggio che lo ha portato dal laboratorio europeo di Ginevra del CERN, da dove è stato “sparato” in fasci puntati verso il Gran Sasso, fino all’interno della montagna abruzzese a 732 chilometri di corsa sotto la crosta terrestre in soli 2,4 millisecondi, ha mutato la propria natura. È stata una impresa “resa possibile dalla collaborazione tra CERN e Infn nel progetto CNGS, Cern Neutrino-Gran Sasso”.
“Un solo neutrino ‘mutante’, in termini fisici si parla di oscillazione, da muonico a tau, è stato osservato dagli scienziati su miliardi di miliardi di neutrini lanciati dal CERN e arrivati ai laboratori dell’Infn dal 2007. Questo risultato, infatti, è una forte indicazione del fatto che i neutrini hanno una massa e che possono oscillare passando da una ‘famiglia’ a un’altra”. È stato il fisico italiano Bruno Pontecorvo, del gruppo dei “ragazzi di via Panisperna” di Enrico Fermi, a proporre, verso la metà del Novecento, la possibilità di trasformazione dei neutrini. “Nel Modello Standard elaborato dai fisici per spiegare l’Universo, – afferma l’Infn – i neutrini non hanno una massa. Occorrerà dunque rettificarlo in questo punto, fornire nuove spiegazioni e iniziare nuove ricerche con tutte le possibili implicazioni in cosmologia, nell’astrofisica e nella fisica delle particelle”.
Sono 15 anni, ricorda l’Infn, che si osserva, attraverso diversi esperimenti, “la sparizione di quantità di neutrini provenienti dal Sole o da altre sorgenti e si ipotizza, come spiegazione, l’oscillazione. Ma è la prima volta che viene osservato direttamente un neutrino che oscilla in un altro. È come se, dopo aver saputo di un delitto, trovassimo finalmente il corpo della vittima”.
In particolare Opera, ricorda l’istituto, è un esperimento progettato e realizzato da un folto gruppo di ricercatori, provenienti da università e istituti scientifici di Belgio, Corea, Croazia, Francia, Germania, Giappone, Israele, Italia, Russia, Tunisia, Turchia e Svizzera.

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