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Flessibilizzazione tempi lavoro: USS e Travil.Suisse sul chi vive

Gli esponenti delle due confederazioni sindacali in conferenza stampa Keystone/MARCEL BIERI sda-ats

(Keystone-ATS) I sindacati sono scesi nuovamente in campo oggi contro quelli che giudicano “massicci attacchi” contro la salute dei salariati.

Per Unione sindacale svizzera (USS) e Travail.Suisse, le iniziative parlamentari dei consiglieri agli Stati Karin Keller-Sutter (PLR/SG) e Konrad Graber (PPD/LU), volte a limitare la registrazione della durata del lavoro e già accolte da una commissione, costituiscono una flessibilizzazione “radicale e unilaterale”.

“Questi due eletti vogliono sopprimere per una parte consistente dei salariati la registrazione della durata del lavoro” e i limiti che le sono conferiti, ha detto oggi in una conferenza stampa a Berna il presidente dell’USS e consigliere agli Stati Paul Rechsteiner (PS/SG) presentando l’Alleanza contro il burn out e il lavoro gratuito cui, oltre ai sindacati, aderisce anche la Società svizzera di medicina del lavoro (SGARM). Rechsteiner ha assicurato che, se necessario, verrà fatto ricorso al referendum.

I testi prendono di mira la registrazione del tempo di lavoro, la sua durata massima settimanale, la regolamentazione degli orari, il riposo notturno e domenicale e il diritto alla pausa.

Concretamente il testo della liberale radicale chiede una deroga alla registrazione della durata del lavoro per quadri e specialisti. Quello del democristiano invoca una maggiore flessibilità per durata di lavoro e tempi di riposo per queste categorie di personale. Inoltre, a suo avviso, alcuni settori dovrebbero essere esentati, a determinate condizioni, dall’obbligo di non superare il limite di durata di lavoro settimanale.

Per il presidente di Travail.Suisse Adrian Wüthrich queste proposte sono una prima tappa verso “settimane molto lunghe con lavoro notturno e domenicale”. I due “senatori” affermano di concentrarsi su “dirigenti” e “specialisti”, ma queste categorie non sono definite nella Legge sul lavoro (LL), denunciano le confederazioni sindacali, secondo cui “oltre un terzo dei salariati sarebbe minacciato”. “Se ‘specialisti’ si considerano i titolari di un diploma terziario, allora in Svizzera il 40% del lavoratori tra 25 e 64 anni ne è parte”, ha detto Rechsteiner.

Secondo i calcoli del Sindacato interprofessionale (Syna), l’iniziativa di Keller-Sutter per i salariati che occupano un posto di dirigente e per gli specialisti si tradurrebbe in un lavoro gratuito per 2,8 miliardi di franchi all’anno, ha detto il presidente di Syna Arno Kerst. Il testo della liberale radicale avrebbe quindi anche l’effetto di far perdere all’AVS 250 milioni di franchi di contributi salariali. Complessivamente le assicurazioni sociali sarebbero private ogni anno di 385 milioni.

I sindacati fanno inoltre notare che già nel contesto attuale i dipendenti in Svizzera, più che nell’Ue, subiscono orari di lavoro sempre più spesso imposti dalle imprese.

“Il controllo della durata del lavoro non è un’anticaglia obsoleta”, ha sottolineato l’Alleanza. “È uno strumento contro gli eccessi che permette di stabilire il volume di lavoro supplementare fornito e una giusta rimunerazione”. Kerst ha fatto notare che la rilevazione del tempo di lavoro “oggi è un gioco da bambino, anche per un posto molto flessibile e mobile”, grazie alle app per smartphone.

Unia aveva già dichiarato guerra alle due proposte a metà gennaio presentando i risultati di un sondaggio sulla percezione del lavoro da parte dei dipendenti, secondo cui quasi il 70% degli impiegati d’ufficio si diceva stressato. Unia sosteneva che già attualmente la registrazione delle ore di lavoro e la compensazione di quelle supplementari non vengono sistematicamente rispettate.

Unia rifiuta il deterioramento della LL auspicato dai due consiglieri agli Stati e reclama al contrario un rafforzamento dei controlli in materia di protezione della salute e di organizzazione del tempo di lavoro nei contratti collettivi (CCL), ha ricordato oggi la sua presidente Vania Alleva.

L’USS dal canto suo aveva già dichiarato di voler combattere le due iniziative parlamentari in occasione dell’assemblea dei delegati dello scorso novembre. La confederazione sindacale aveva persino chiesto un aumento dei controlli sulla durata del lavoro a Cantoni e all’Istituto nazionale svizzero di assicurazione contro gli infortuni (Suva).

Dell’Alleanza fanno parte anche ambienti medici. “Constatiamo già un aumento dei problemi di ansietà, delle depressioni e dei burn out”, ha dichiarato la delegata della SGARM Brigitta Danuser, che ha però ammesso di non disporre di cifre precise.

I sindacati non sono mai stati contrari a un ammodernamento del diritto sul lavoro, ha sottolineato Rechsteiner, facendo riferimento alle ordinanze che mirano a semplificare il rilevamento della durata del lavoro entrate in vigore all’inizio del 2016. “Gli attacchi frontali (di Keller-Sutter e Graber) arrivano in parlamento prima che le nuove regole siano state valutate”, ha deplorato. L’esame in questione è previsto per l’anno prossimo.

Le proposte dei due borghesi hanno ottenuto un ampio consenso all’interno della Commissione dell’economia e dei tributi (CET) degli Stati. Prima della redazione di un progetto concreto è comunque necessario l’avallo anche della commissione sorella del Consiglio nazionale. Questa alla fine di gennaio ha però deciso – con 12 voti contro 11 e 2 astenuti, con il voto decisivo della presidente Susanne Leutenegger Oberholzer (PS/BL) – di sospendere i lavori. La maggioranza della CET della Camera del popolo punta su una soluzione negoziata tra datori di lavoro e impiegati.

Oltre a quelle di Keller-Sutter e Graber, sul tema delle deroghe alla durata del lavoro è pendente anche un’iniziativa del consigliere nazionale Marcel Dobler (PLR/SG). Il suo testo chiede di esentare dalla rilevazione dell’orario di lavoro i dipendenti delle start up con partecipazione nell’azienda.

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