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Fmi: ripresa nel mondo debole, prezzi troppo bassi

(Keystone-ATS) Cinque anni dopo la crisi finanziaria, la ripresa globale continua ma resta debole: in diverse economie avanzate ci sono ancora sostanziali debolezze economiche e l’inflazione resta troppo bassa nell’area euro. Lo afferma il Fondo Monetario Internazionale (Fmi) nei capitoli analitici del World Economic Outlook.

Gli squilibri globali delle partite correnti sono diminuiti di un terzo rispetto al picco del 2006, facendo scendere i rischi sistemici per l’economia globale. Ma restano preoccupazioni, sostiene il Fmi. sottolineando che a far temere è la natura degli aggiustamenti, legata al calo della domanda e ai differenziali di crescita. Il tasso di cambio ha giocato un ruolo limitato nel calo degli squilibri, comportando alti costi economici e sociali.

“È il momento giusto per spingere sulle infrastrutture: maggiori investimenti infrastrutturali spingono l’attività economica e creano lavoro”, sostiene il rapporto. Un aumento di 1 punto percentuale di pil della spesa per gli investimenti aumenta i livelli di produzione dello 0,4% nello stesso anno e dell’1,5% in quattro anni. La spinta al pil dagli investimenti compensa inoltre l’aumento del rapporto debito-pil: la spesa in infrastrutture può “pagarsi da sola se effettuata in modo corretto”.

“Diverse economie avanzate sono alle prese con bassa crescita e alta disoccupazione. Aumentare gli investimenti in infrastrutture pubbliche è una delle poche leve economiche che restano a sostegno della crescita” afferma il Fmi, sottolineando che “nei periodi di bassa crescita, un aumento della spesa per investimenti nelle infrastrutture può aumentare il livello della produzione dell’1,5% nello stesso anno e del 3% nel medio periodo. Nei periodi di elevata crescita l’effetto di lungo termine non è statisticamente significativo”.

“Uno shock da investimenti pubblici si traduce in una riduzione significativa nel medio termine del rapporto debito-pil (fino a 9 punti percentuali dopo quattro anni) nei paesi in cui c’è un’elevata efficienza degli investimenti pubblici. Il rapporto debito-pil tende ad aumentare nei paesi con bassa efficienza degli investimenti” mette in evidenza il Fondo. “Un aumento di un punto percentuale di pil di spesa in investimenti riduce il rapporto debito-pil nel breve termine (circa di 1,2 punti percentuali di pil), ma l’effetto di medio termine è incerto e statisticamente non significativo”.

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