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Formaggio, buono export nel 2014, ma 2015 si annuncia difficile

(Keystone-ATS) Nonostante il contesto economico difficile e prezzi in crescita, le esportazioni di formaggio svizzero all’estero sono rimaste stabili nel 2014: 68’255 tonnellate (+0,4% o 246 tonnellate in più), indica una nota odierna di Switzerland Cheese. Il 2015, a causa dell’abbandono del tasso di cambio minimo con l’euro, si annuncia difficile.

Il settore spiega la stabilità dell’export con la disponibilità dei consumatori stranieri, nonostante un potere di acquisto in flessione, a spendere di più pur di assicurarsi prodotti di qualità.

I prezzi dei prodotti elvetici per l’estero sono cresciuti nel 2014 del 5,4% su un anno. L’abbandono del tasso minimo di cambio con l’euro, precisa la nota, comporterà un ulteriore incremento dei prezzi al dettaglio. Tutto ciò potrebbe avere ripercussioni sulle vendite per l’anno in corso.

Per far fronte a questa situazione bisognerà puntare ancore di più sul marketing al fine di valorizzare maggiormente la qualità elvetica.

Per il 2014, le vendite di formaggio hanno generato ricavi per 638,2 milioni di franchi, a fronte di 603,5 milioni per l’anno precedente. Il mercato europeo rimane fondamentale: oltre l’80% del prodotto viene infatti smerciato nel Vecchio continente.

I maggiori acquirenti sono la Germania (31’110 tonnellate, +3,8%), l’Italia (10’406 tonnellate, -8,6%) e la Francia (5’526 tonnellate, +0,1%). Le vendite al di fuori dell’Europa hanno registrato una progressione di 8 tonnellate (+0,1%) a 12,130 tonnellate.

A fronte di una crescita costante dell’export svizzero di formaggio dal 2007, Switzerland Cheese registra anche un incremento delle importazioni, specie dalla Germania. Nel 2014, l’import è salito del 3,2% a 53’827 tonnellate.

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