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FR: 30enne confessa duplice omicidio a Sorens

Un agricoltore 30enne ha confessato di essere il responsabile del duplice omicidio avvenuto la scorsa settimana a Sorens, nel canton Friburgo (foto d'archivio) KEYSTONE/LUKAS LEHMANN sda-ats

(Keystone-ATS) Un agricoltore 30enne ha confessato di essere il responsabile del duplice omicidio avvenuto la scorsa settimana a Sorens, nel canton Friburgo. L’uomo ha detto di aver sparato con un fucile da caccia a un uomo di 47 anni e al figlio 23enne.

Nel corso dell’interrogatorio, il 30enne ha confessato di aver deliberatamente sparato alle due vittime con un fucile da caccia di grosso calibro mentre si trovavano in uno chalet di montagna in un alpe della regione di Sorens, indica in una nota odierna la polizia cantonale friburghese. L’uomo ha poi condotto gli investigatori sulla scena del crimine.

Padre e figlio, di origini macedoni ma residenti a Cugy (VD), si erano recati di martedì sera a Sorens per concludere l’acquisto di tre trattori. Tuttavia, la famiglia aveva perso i contatti con i due e il giorno seguente ha avvisato la polizia, che a sua volta ha iniziato le ricerche. L’agricoltore 30enne era stato arrestato al suo domicilio, a Sorens, la sera stessa senza opporre resistenza.

Corpi nascosti nella fossa dei liquami

Il 30enne, secondo quanto riferisce la polizia friburghese, dopo aver sparato ai due uomini ha inflitto loro violenti colpi alla testa con oggetti contundenti, prima di gettare i due cadaveri nella fossa dei liquami, che al momento dei fatti era piena d’acqua. Gli investigatori hanno trovato lì anche i loro cellulari.

Inoltre, il 30enne ha nascosto le targhe del veicolo con cui padre e figlio si erano recati a Sorens. Nel corso delle perquisizioni è stato trovato il fucile da caccia che “presumibilmente ” è stato utilizzato per il duplice omicidio, nonché delle cartucce già esplose. Le autopsie effettuate dimostrano che i segni sul corpo delle vittime sono compatibili con i colpi dell’arma in questione.

In relazione agli eventi sono anche stati interrogati e poi rilasciati il padre 58enne del presunto autore e un amico 17enne. La polizia e il Ministero pubblico stanno conducendo ulteriori indagini.

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