Franco forte: esiguo margine manovra politica, esperto
Pressati da più parti ad agire per contrastare il rafforzamento del franco, il ministro dell'economia Johann Schneider-Amman e i politici in generale hanno tuttavia un margine di manovra limitato. È il parere del professore di economia all'Istituto di alti studi internazionali e dello sviluppo di Ginevra Charles Wyplosz, secondo cui gli eletti potranno al massimo approfittare della situazione per affrontare problemi strutturali, come quello dei cartelli.
Per l'esperto è normale che yen e franco svizzero si rafforzino in seguito alla crisi che attanaglia gli Stati Uniti e alcuni paesi della zona euro. "La Svizzera è profondamente interconnessa col mondo circostante e non c'è neutralità che tenga", ha detto Wyplosz all'ats.
Viste le premesse, c'è poco da fare, anche per la politica. Tutt'al più, "i politici possono rassicurare e attivarsi per non vedersi rinfacciare un giorno di non aver fatto nulla". Tuttavia, la tavola rotonda convocata per domani da Schneider-Amman con gli ambienti economici non dovrebbe sfociare in decisioni atte a modificare la situazione.
La crisi attuale potrebbe tuttavia spingere la politica ad affrontare temi negletti, come quello dei cartelli, forme di concertazione giudicate responsabili di mantenere alti i prezzi. I consumatori svizzeri verrebbero privati insomma dei vantaggi derivanti da un calo dell'euro.
"Questo opportunismo politico non è nuovo", ha spiegato Charles Wyplosz, accennando che il G20 aveva preso a pretesto la crisi finanziaria per attaccare i paradisi fiscali, senza che vi fosse un legame diretto di causa-effetto tra questi due aspetti.
Per il professore di economia di Ginevra, la crisi attuale è dovuta in primis all'incompetenza di alcuni governi della zona euro e alla battaglia attorno alla crisi del debito americano. "La situazione rimarrà precaria finché i governi si accontenteranno di palliativi, senza affrontare alla radice i problemi strutturali della loro economia", ha spiegato.
Per Charles Wyplosz, quale provvedimento a breve per riportare la calma sui mercati, la Banca centrale europea (Bce) potrebbe garantire in futuro i debiti pubblici del paesi della zona euro.