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Frontalieri per la prima volta in calo in Svizzera, in Ticino -4,1%

Per la prima volta in 20 anni il numero dei frontalieri in Svizzera è calato nel terzo trimestre rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. KEYSTONE/GAETAN BALLY sda-ats

(Keystone-ATS) Per la prima volta in 20 anni il numero dei frontalieri è calato nel terzo trimestre rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. In Ticino la riduzione su base annua raggiunge il 4,1%.

A fine settembre lavoravano in Svizzera 312’000 pendolari stranieri, lo 0,8% in meno rispetto all’anno scorso, secondo le cifre dell’Ufficio federale di statistica (UST). L’ultima volta che si era registrato un calo su base annua fu nel quarto trimestre del 1998 (-0,7%). Rispetto al trimestre precedente la riduzione è dello 0,9%.

In Ticino sono stati registrati 2705 lavoratori pendolari in meno su base annua a fine settembre (-4,1%). La riduzione ha toccato tutti e tre i settori economici: 29 persone in meno nel settore primario, 869 nell’industria e nella costruzione e 1807 nel terziario.

Rispetto al trimestre precedente i frontalieri sono diminuiti di 1012 persone, con una riduzione dell’1,6%. Il calo trimestrale nel cantone è il quinto consecutivo, dopo che nel secondo trimestre 2017 si era registrato un nuovo record di 66’046 lavoratori d’oltrefrontiera.

I dati del Ticino hanno contribuito a determinare il calo a livello nazionale. Il cantone a sud delle Alpi infatti, assieme alla Svizzera del nord-ovest, è l’unica grande regione in cui si è registrata una diminuzione di frontalieri.

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