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Fumata nera annunciata per Rajoy in parlamento

Mariano Rajoy Keystone/AP/FRANCISCO SECO sda-ats

(Keystone-ATS) La crisi politica spagnola è e per ora resta in stallo: come ampiamente previsto, il parlamento ha negato il voto di fiducia al premier designato conservatore Mariano Rajoy, che pure è solo a sei voti dalla maggioranza assoluta.

Si fa ora più vicino lo spettro di una terza tornata di elezioni anticipate in un anno.

Come previsto e annunciato nei due giorni di dibattito che hanno preceduto il primo voto di ‘investitura’, infatti, i socialisti di Pedro Sanchez hanno tenuto fermo nel loro proposito di non dare alcun aiuto politico al Partito popolare (Pp), che nelle elezioni di giugno dopo quelle di dicembre 2015 ha ottenuto di nuovo una maggioranza relativa, con 137 deputati su 350. Maggioranza che Rajoy, visto dall’opposizione come l’uomo dell’odiosa austerità, dei tagli a sanità e scuola, dell’altissima disoccupazione nonché leader di un partito che ha dato prova di corruzione, non riesce a giocarsi, salvo l’alleanza, insufficiente, con il partito centrista Ciudadanos.

“La Spagna ha bisogno di un governo, ma non di un cattivo governo”, ha detto in aula Sanchez, confermando il voto contrario dei suoi 85 deputati, come hanno fatto quelli di Podemos (71) e i 24 indipendentisti e nazionalisti catalani.

Ora Rajoy ha a disposizione l’ultima cartuccia, il secondo tentativo venerdì, quando gli serviranno solo più voti a favore che contrari e potrebbe cioè chiedere di nuovo ai socialisti almeno di astenersi. Ma praticamente tutti gli analisti prevedono che sarà una seconda fumata nera. Dopo di che, se non ci sarà un governo entro due mesi, re Felipe VI, non avrà altra opzione che di indire nuove elezioni, che si terranno nel periodo di Natale.

Ma c’è chi ipotizza che l’atteggiamento intransigente del Psoe possa ‘flettersi’ dopo che si saranno tenute le elezioni regionali nel Paese Basco e in Galizia. E a quel punto potrebbe non essere escluso un nuovo voto in aula, prima che le Cortes vengano sciolte, nella speranza che i socialisti di Sanchez accettino finalmente di astenersi in nome della governabilità della Spagna.

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