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Gaza: crescono emigrazione, prostituzione, suicidi

La mancanza di prospettive pesa sulla vita a Gaza. KEYSTONE/EPA/ALI ALI sda-ats

(Keystone-ATS) L’aggravarsi della crisi economica nella Striscia di Gaza sta provocando fenomeni sociali allarmanti fra cui aumenti dell’emigrazione, della prostituzione, dei suicidi e delle morti infantili.

Lo ha riferito, secondo il sito Ynet, un ufficiale israeliano in una conferenza di fronte ad israeliani che vivono a ridosso della Striscia. Secondo l’ufficiale, nell’ultimo anno 35 mila palestinesi hanno lasciato Gaza in cerca di fortuna altrove. Per via delle difficoltà economiche, donne in numero crescente sono costrette a prostituirsi, anche con l’assenso dei mariti (”Un fenomeno senza precedenti”, ha rilevato). In crescita pure i suicidi, secondo l’ufficiale, malgrado siano vietati dall’Islam.

Ogni anno a Gaza si registrano 56 mila nascite, ma non pochi bebè muoiono per deficienze sanitarie. Il 97 per cento dell’acqua non è potabile. La popolazione attuale – ha precisato – è di 2,1 milioni di persone, che diventeranno 3 milioni nel 2035.

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